KATIA FOLLESA MATRIMONIO ANGELO PISANI – Katia Follesa, nota comica, ha deciso di raccontarsi a Verissimo, nel salotto di Silvia Toffanin. In particolare, ha parlato della proposta di matrimonio ricevuta e non ancora concretizzata.
Katia Follesa e il mancato matrimonio con Angelo Pisani
Il debutto dell’attrice in televisione avvenne insieme alla collega Valeria Graci, in programmi quali ‘Colorado Café‘ e ‘Zelig Circus‘. Grazie ai loro sketch comici, diventati veri e propri tormentoni, la loro carriera ha spiccato il volo. Katia è infatti una delle celebrità più amate dai telespettatori, protagonista di numerose trasmissioni di grande successo.
Oltre all’aspetto professionale, la Follesa è riuscita a costruire anche una bellissima famiglia. Dal 2006 infatti, è legata sentimentalmente con il collega Angelo Pisani. L’attrice si è raccontata alla Toffanin e tal pubblico da casa riguardo la sua relazione.
“Tutte le cose belle che ho detto su di Angelo, dimenticatele poi, nel montaggio le tagliamo. Sto matrimonio non s’ha da fare. No ma no. È stata proprio una bellissima idea che ha avuto Angelo, chissà cosa aveva… aveva picchiato l testa forse quel giorno, quando mi ha fatto questa proposta che era fighissima eh. Cioè era veramente bella, perché appunto era questo quaderno con una lettera su ogni pagina, e io sfogliando ho composto: ‘Mi vuoi sposare?’. Questo era, con tanto di anello. La notte di Natale, cioè io stavo malissimo, avevo il raffreddore, ero influenzata, avevo la febbre… e quindi questa cosa mi ha riempito di gioia. Da lì poi, a organizzare un matrimonio, no. Ho capito che non è cosa: ci abbiamo provato, siamo andati a vedere una location. Io c’è stato un periodo in cui vedevo solo abiti da sposa. Sai quando hai la mente un diventi un po’ scema per il matrimonio? Ma poi ho capito che era meglio di no.
Io sono sposata con me stessa, perché ho raggiunto la pace e la libertà, di stare bene con me stessa. Gli anelli che mi porterò saranno solo gli anelli che mi regalerò io. E poi loro faranno parte della mia vita per carità di Dio. Agata poi tra un po’ se ne andrà di casa immagino, non è che starà in casa tutto il tempo. Angelo nel suo studio a lavorare, a fare le sue robe, e io col mio cane, senza anelli“.
Nonostante i mancati fiori d’arancio, il rapporto tra i due va a gonfie vele, anche grazie alla terapia di coppia: “Ci facciamo seguire da un medico che ci ha salvati e ha reso la nostra vita molto più serena, ha spiegato Katia Follesa, consigliandola inoltre, a chi ne sentisse la necessità. “Speriamo che questo sia il lasciapassare per altri vent’anni insieme“, ha concluso.
La patologia di cui soffre Katia Follesa: la cardiomiopatia ipertrofica
Come tre le persone comuni, anche le celebrità dello spettacolo affrontano i nostri problemi e combattono per la loro integrità fisica e mentale.
Dietro un aspetto curato, outfit ricercati e sorrisi smaglianti, possono nascondersi avvenimenti traumatici che portano a grandi sofferenze. Una grave patologia di cui soffre ha rischiato di mettere in serio pericolo la sua vita. Nelle interviste ha spesso rivelato di essere affetta da una malattia cardiaca conosciuta con il nome di cardiomiopatia ipertrofica, che ha scoperto per la prima volta, mentre era alla guida della sua macchina.
In passato, al settimanale Oggi, la Follesa ha parlato di cosa gli è accaduto: “A un certo punto mi si era annebbiata la vista, ma soprattutto non sentivo più il cuore battere. Mi sono spaventata, temevo di morire“.
Oggi Katia è abituata a convivere con il suo cuore, e per essere d’aiuto e di speranza a tutti coloro che come lei, soffrono di tale patologia, ha scelto di diventare testimonial del “Progetto Cor” del Gruppo Ospedaliero San Donato Foundation.
Katia Follesa e il rapporto con i genitori
La donna è cresciuta a Giussano con i nonni e gli zii, in quanto i suoi genitori erano lontani per loro. Rispetto all’assenza della madre e del padre, i cui nomi sono rimasti privati, ha sempre manifestato una forte mancanza. Le cure l’hanno aiutata in questo: “Ho bisogno di lavorare in questo mondo per dire ‘Ci sono’. L’ho capito col tempo, ma anche la terapia mi ha aiutato a capire questo di me stessa. Molte persone credono che l’inquietudine che provo sia dovuta alla malinconia, ma non è così. Questa sensazione deriva dall’assenza dei miei genitori quando ero più giovane“. In seguito alla morte del padre, avvenuta nel 2003 a causa di una cardiomiopatia congenita, ha affermato: “Ero molto legata a lui, con mia madre c’è sempre stata una certa distanza“. Il papà era un noto chef di Monz, Brianza, mentre la mamma era impegnata in un’attività di pulizia alberghiera, ma con quest’ultima non ha mai avuto un buon rapporto. Lei ha ereditato il suo modo giocoso e scherzoso di affrontare la vita proprio dal padre, che ha utilizzato per la sua comicità.