Istruzioni Certificazione Unica 2023: l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato le istruzioni per la compilazione della CU 2023 relativa al periodo d’imposta 2022.
Ci sono alcune novità a partire da quest’anno, ma quello che non cambia rispetto all’anno precedente è il termine ultimo entro il quale i sostituti d’imposta hanno l’obbligo di trasmettere in via telematica all’AdE le certificazioni relative a:
- i redditi di lavoro dipendente;
- i redditi di lavoro autonomo;
- i redditi diversi.
I sostituti d’imposta, in particolare, dovranno rilasciare al percepente le dichiarazioni entro il 16 marzo 2023.
Mentre, per quanto riguarda le certificazioni uniche che contengono esclusivamente redditi esenti o non dichiarabili attraverso la presentazione della dichiarazione dei redditi precompilata, il termine di presentazione della CU 2023 è fissato al 31 ottobre 2023, ovvero in concomitanza con la scadenza per la presentazione del modello 770.
Per conoscere quali sono i soggetti obbligati all’invio, ti consiglio di andarti a riprendere questo articolo di approfondimento, pubblicato sempre qui su Tag24.
Istruzioni Certificazione Unica 2023: ecco quali sono i dati che devono essere inseriti dal datore di lavoro, ente pensionistico o altro sostituto d’imposta
La Certificazione Unica 2023 può essere presentata:
- direttamente dal soggetto tenuto ad effettuare la comunicazione;
- tramite un intermediario abilitato.
Nel primo caso, qualora ci fossero dei problemi o dei dubbi riguardo a cosa bisogna inserire all’interno della CU 2023, ecco qui di seguito alcune informazioni che possono esserti d’aiuto per non commettere errori.
In particolare, i dati da esporre nella Certificazione Unica 2023 riguardano:
- i redditi corrisposti nell’anno indicato nell’apposito spazio previsto nello schema;
- le relative ritenute operate;
- le detrazioni effettuate;
- i dati previdenziali ed assistenziali relativi alla contribuzione versata e/o dovuta;
- l’importo dei contributi previdenziali e assistenziali a carico del lavoratore versati o dovuti allo stesso ente previdenziale.
“L’esposizione dei dati da indicare nella certificazione deve rispettare la sequenza, la denominazione e l’indicazione del numero progressivo previste nello schema di certificazione unica.
Può essere omessa l’indicazione della denominazione e del numero progressivo dei punti non compilati, se tale modalità risulta più agevole per il sostituto d’imposta”.
Il datore di lavoro, ente pensionistico o altro sostituto d’imposta obbligato alla trasmissione della certificazione, dovrà per prima cosa procedere con la compilazione dei dati anagrafici.
Nello specifico, il soggetto che rilascia la certificazione deve riportare al suo interno:
- i propri dati identificativi;
- il proprio codice fiscale (non deve essere indicato il numero di partita IVA);
- l’indirizzo completo della propria sede (Comune, sigla della provincia, C.A.P., via, numero civico, frazione, telefono, fax e indirizzo di posta elettronica);
- il codice dell’attività svolta in via prevalente.
Dopodiché, all’interno della sezione dei “Dati relativi al dipendente, pensionato o altro percettore delle somme”, bisognerà indicare i dati anagrafici, il codice fiscale, il domicilio fiscale al 1° gennaio 2022 ed, eventualmente, il domicilio fiscale al 1° gennaio 2023 del contribuente.
Quest’ultimo, in particolare, dovrà essere indicato solamente se diverso rispetto a quello al 1° gennaio 2022 e solamente qualora:
- la residenza è stata variata trasferendola in un altro comune;
- il contribuente risiede in un nuovo comune risultante dal distacco di uno o più territori appartenenti ad uno o più comuni che continuano ad esistere.
Nella sezione “Dati fiscali” andranno poi indicati:
- le somme e i valori assoggettati a tassazione ordinaria;
- i compensi con ritenuta a titolo d’imposta;
- i compensi assoggettati ad imposta sostitutiva;
- i compensi assoggettati a tassazione separata, tra cui:
- arretrati di anni precedenti;
- indennità di fine rapporto di lavoro dipendente, compresi i relativi acconti e anticipazioni;
- gli oneri di cui si è tenuto conto;
- gli altri dati necessari ai fini dell’eventuale presentazione della dichiarazione dei redditi, come ad esempio i giorni di lavoro dipendente e/o pensione.
Infine, dovranno essere indicati i dati previdenziali e assistenziali relativi alla contribuzione versata o dovuta all’INPS o agli altri enti previdenziali.