Elly Schlein, nuova Segretaria del Partito Democratico, è ospite questa sera di Che Tempo Che Fa. Fabio Fazio la accoglie sottolineando la sua “vittoria contro i pronostici”. Per gli altri, non per lei, che ha anzi detto: “Non ci hanno visto arrivare”. Lo ha confermato nel suo intervento dicendo che: “Sì, ci credevo tanto. È stata un’onda che si muove in forme nuove, che funziona con il passaparola di persone che ci credono davvero”.
Schlein invoca le iscrizioni a Che Tempo Che Fa: “Chi mi ha votata entri nel Pd”
Elly Schlein ha vinto le primarie nonostante la prima fase delle primarie, tenutasi nei circoli, quindi tra gli iscritti al Pd, l’ha vinta Bonaccini. Non a caso la neosegretaria ha invitato i suoi elettori ad entrare nel partito:
Ho il piacere di annunciare che abbiamo riaperto il tesseramento, invito il popolo delle primarie ad entrare in questa comunità democratica. Possono farlo sul sito del Pd. Se tante persone sono tornate a votare è perché hanno capito che ora ci sarà un partito vicino: saremo al fianco dell’Italia che fatica. Ci vorrà tempo, ma dobbiamo lavorare per non tradire questa fiducia e questa speranza
Il dialogo con Bonaccini ed i rapporti con le opposizioni
Elly Schlein dovrà stare attenta a tenere in piedi un partito che, per sua storia e struttura, conta al suo interno tante fazioni. Non a caso ha immediatamente preso il dialogo con Stefano Bonaccini per il quale – si vocifera – potrebbe arrivare la nomina di presidente del Pd. Il suo commento:
Con Bonaccini stiamo discutendo. Quello che conta è la voglia di lavorare insieme. Lo dico subito: sarà mio interesse essere la segretaria di tutte e di tutti. Quindi devo lavorare bene anche con gli altri: Bonaccini, Cuperlo, De Micheli. Dobbiamo dimostrare che il tempo dei personalismi e della conflittualità interna è finito. L’onda di partecipazione di queste primarie deve essere la forza che superi la cooptazione del Pd. Sia la sinistra che il mondo cattolico e democratico può lavorare per la giustizia sociale insieme a quella climatica. Scissioni? No – assicura – non c’è assolutamente questo rischio.
Altro tema saliente riguarda la ripresa del dialogo con le altre forze di opposizione. Schlein, dalle sue parole, sembra far capire che la direzione sarà quella di aprire:
I risultati delle elezioni politiche sono il frutto, anche, della mancanza di un campo competitivo alternativo alla destra. Sarebbe irresponsabile non cercare, anche nelle differenze, dei terreni comuni. Ne lancio uno alle altre opposizioni: il salario minimo. Facciamola insieme una proposta per il salario minimo. Facciamolo per i nostri giovani che, con salari bassi e contratti precari, sono costretti ad andare via dall’Italia. Sono convinta ci siano terreni che possiamo esplorare insieme, l’ho capito dai confronti che ho avuto, ad esempio, con Giuseppe Conte e Carlo Calenda. Con Terzo Polo, M5s, Verdi e Sinistra Italiana possiamo lavorare anche sulla sanità pubblica e sulla lotta ai tagli.
Gli attacchi al governo
Il governo sta andando nella direzione più sbagliata. Vorremmo poter fornire un certo sistema di tutele che parti dal principio costituzionale di progressività: è giusto che chi ha di più contribuisca di più al benessere collettivo.
Così Schlein sull’operato del governo Meloni. Nello specifico, poi, ha criticato quanto avvenuto sulle coste di Crotone con il naufragio di Cutro:
Quello che pretendiamo di capire è chi ha deciso che intervenisse la guardia di finanza e non quella costiera? Se c’era preoccupazione perché non è scattato il meccanismo di ricerca e soccorso? Risponderanno le indagini. Noi, attraverso il Parlamento, abbiamo già chiesto che venga fatta chiarezza. Le parole di Piantedosi, poi, sono state inumane.
Le rassicurazioni sull’Ucraina
La pace ad ogni costo. Ma, nel frattempo, nessun dubbio sull’invio di armi e, quindi, circa la necessità di difendere il popolo ucraino. È questa la sintesi della posizione di Schlein. Nello specifico ha detto:
Abbiamo già votato per l’invio di armi in Parlamento. Penso sia necessario sostenere il popolo ucraino dinanzi all’azione criminale di Putin. Aggiungo, però, che non può esserci sinistra senza pace. I conflitti non si risolvono solo con le armi. Vorrei un intervento forte dell’Unione Europea, uno sforzo diplomatico e politico. Putin non è isolato, c’è chi lo sostiene, e serve pressione per costruire un terreno che porti alla fine di questo conflitto e, quindi, ad una conferenza multilaterale di pace.