Aumenti mutui tassi e rate fino ad arrivare a 200 euro in più al mese: ecco quale conviene di più oggi, il fisso o il variabile, dopo gli aumenti del costo del denaro decisi dalla Banca centrale europea di Christine Lagarde. Non si ferma l’incremento di spesa per le famiglie che hanno acceso un mutuo per acquistare casa o per quelle in procinto di chiedere un prestito. L’aumento dei tassi deciso dalla Bce sta colpendo duro i mutui a tasso variabile: le rate mensili, rispetto a 12 mesi fa, sono cresciute fino a 200 euro. A marzo è in arrivo un nuovo aumento dei tassi di 50 punti base: lo ha confermato direttamente Christine Lagarde, numero uno della Bce. Il mercato stima un aumento fino al 4% dei tassi entro la fine del 2023. Ad oggi, le famiglie che hanno un mutuo a tasso fisso o variabile sono 3 milioni e mezzo che, dopo gli aumenti dei costi delle bollette e degli alimenti, devono far fronte anche a quelli dei mutui. Brutte sorprese anche per chi si accinge a chiedere un mutuo: dall’aumento dei tassi di interesse le famiglie devono mettere in conto una maggiore spesa da 3.150 a oltre 3.600 euro all’anno.
Aumenti mutui tassi e rate fino a 200 euro: oggi conviene fisso o variabile?
Non si ferma l’aumento dei tassi di interesse sui mutui con ricaduta diretta sulla rata mensile del prestito a carico delle famiglie. Oggi chi ha un mutuo a tasso variabile spende fino a 200 euro in più al mese a seconda dell’importo preso in prestito e della durata del finanziamento rispetto a 12 mesi fa. Tuttavia, anche i tassi fissi hanno mostrato un incremento deciso negli ultimi mesi. Per il futuro, la numero uno della Banca centrale europea, Christine Lagarde, ha annunciato l’aumento di altri 50 punti base del costo del denaro. La variazione è attesa dal 16 marzo prossimo. “Era una decisione presa nell’ultima riunione – ha detto Lagarde durante un’intervista a Vocento, gruppo editoriale spagnolo – Visti i numeri che si sono visti nei giorni scorsi l’aumento è molto, molto probabile”. Il riferimento di Lagarde è alla politica monetaria di aumento del costo del denaro per fronteggiare l’inflazione dell’ultimo anno e di riportarla al 2% all’anno. Tuttavia, la stessa presidente della Bce ha invitato le banche europee a varare misure che possano alleviare l’aumento dei tassi sui mutui dei propri clienti, con rinegoziazioni che andrebbero a vantaggio delle stesse banche per allontanare il rischio di rate non pagate dalle famiglie.
Quanto costa al mese un mutuo di 150.000 euro?
Il rialzo dei tassi di interesse hanno determinato un incremento della rata dei mutui del variabile fino a 200 euro. L’aumento dipende dall’importo preso in prestito e dalla durata ma, in ogni caso, la maggiore spesa per le famiglie è evidente. Secondo quanto calcola Codacons, un mutuo a tasso variabile oggi costa fino a 3.624 euro in più rispetto al 2021, anno nel quale il costo del denaro era pari a zero. Dall’incremento dello 0,5% di inizio 2022 si è passati a incrementi progressivi che hanno portato al 3% di febbraio scorso e fino al 3,5% atteso dal 16 marzo 2023, come annunciato da Christine Lagarde. A febbraio, inoltre, chi si accingeva a chiedere un mutuo per l’acquisto di una casa doveva mettere in conto una maggiore spesa fino a 3.144 all’anno rispetto al 2021. La richiesta di un mutuo di 150.000 euro a 30 anni, a settembre 2021 significava scegliere un tasso variabile il cui Taeg era dello 0,48% nella migliore delle offerte delle banche e una rata mensile di 442 euro, mentre per il fisso si registrava un tasso dell’1,04% e una rata di 481 euro mensili. A febbraio 2023, per lo stesso mutuo, la migliore offerta del tasso variabile è stata del 3,16% e una rata mensile di 627 euro, mentre sul fisso il tasso più basso è stato pari al 3,15% con rata mensile di 631 euro. Gli incrementi, rispetto a due anni fa, si attestano rispettivamente a 185 euro e a 150 euro.