Il principe Harry sarà all’incoronazione di Carlo III? Questo è il quesito che tiene banco in Gran Bretagna nelle ultime ore quando è stato reso noto che il futuro re della monarchia inglese ha fatto recapitare tramite mail l’invito ufficiale alla cerimonia del prossimo 6 maggio. Non è ancora arrivata a corte la risposta dei duchi del Sussex che quel giorno festeggiano anche il compleanno del figlio che compie quattro anni.
Secondo un portavoce della coppia citato dal quotidiano britannico Sunday Times, il principe Harry “ha recentemente ricevuto una email dall’ufficio di Sua Maestà sull’incoronazione. Una decisione immediata sulla presenza del Duca e della Duchessa non sarà comunicata da parte nostra in questa fase”. Il ritorno dei Sussex nel Regno Unito per assistere all’incoronazione è stato oggetto di molte speculazioni sui media britannici negli ultimi mesi dopo gli attacchi della coppia alla famiglia reale.
Harrry sarà all’incoronazione? Il Clima teso
L’invito arriva a pochi giorni dalla notizia dello sfratto da parte di Re Carlo alla coppia dalla loro residenza nella campagna a Ovest di Londra, Frogmore Cottage, la tenuta di Windsor donata ai duchi di Sussex per il loro matrimonio dalla defunta regina Elisabetta. Moglie e marito, infatti, vivono in California da quando tre anni fa hanno preso le distanze dalla Royal Family, ma continuavano a mantenere la casa del Sud dell’Inghilterra come residenza principale in Uk.
Alla base della decisione di Carlo III ci sarebbero le parole del figlio rilasciate nella docuserie di Netflix e nell’autobiografia ‘Spare’ contro la matrigna Camilla Parker Bowles. Il principe aveva descritto la regina consorte come “la cattiva della situazione” e la vera promotrice della Megxit. A questo aveva aggiunto di un rapporto molto stretto fra Camilla e i media britannici. Interazioni che sarebbero alla base della negatività mostrata negli anni dalla stampa locale nei confronti dei Sussex, e quindi della loro decisione di fuggire oltre Oceano. Secondo Harry, sarebbe stata proprio Camilla a passare informazioni su Meghan ai giornalisti inglesi.
Il clima, quindi, rimane teso a Buckingham Palace. La sensazione della stampa inglese è che l’invito per Harry e Meghan fosse da dare per scontato per capire anche che tipo di reazione avrebbero i familiari nel momento dell’incontro. D’altra parte lo sfratto da parte di Carlo sembrava essere il segnale definitivo di rottura con il figlio e invece l’invito potrebbe essere un segnale distensivo che il monarca vuole mandare a tutti i protagonisti della vicenda.
Alla ricerca del cantante
Mentre i preparativi per la grande cerimonia di incoronazione del 6 maggio procedono alacremente, solo una cosa sembra ancora in alto mare: l’organizzazione del grande concerto che si terrà al Castello di Windsor, il 7 maggio.
Il pubblico, almeno quello, c’è: diecimila fortunati ai quali sarà regalato il biglietto. Quello che ancora scarseggia è il cast. Nonostante tutto lo sfarzo e lo splendore dell’evento, le celebrità di serie A non sembrano essere particolarmente interessate a cantare per il Re.
Secondo il Daily Mail, che cita fonti di palazzo, sia Adele che Ed Sheeran, due icone della musica britannica, avrebbero declinato l’invito. Una grande delusione vista la fama mondiale dei due artisti.
Elton John, amico personale della principessa Diana, era in cima alla lista del Re, ma sembra che anche lui non partecipi. Anche Harry Styles ha rifiutato e nemmeno le Spice Girls si riuniranno sul palco del Castello di Windsor dove forse potrebbero tornare insieme i Take That, ma, pare, senza Robbie Williams.
Mentre si rincorrono indiscrezioni sulla presenza di Rolling Stones, Paul McCartney e Coldplay, che, da soli, potrebbero far dimenticare il forfait degli altri artisti, dovrebbero partecipare allo spettacolo con effetti speciali, musica di generi diversi e brani recitati da star del teatro e del grande schermo, Kylie e Dannii Minogue, Andrew Lloyd Webber e Lionel Richie. Per la cerimonia a Westminster Abbey il 6 maggio è prevista l’esibizione di un’orchestra speciale diretta da Sir Antonio Pappano.