Il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis si è scusato ufficialmente con la nazione a una settimana dal più importante incidente ferroviario nella storia della Grecia dell’ultimo millennio.
Non possiamo, non vogliamo e non dobbiamo nasconderci dietro l’errore umano
Ricostruendo brevemente la tragedia, un treno passeggeri ad alta velocità che trasportava più di 350 persone dirette a Salonicco si è scontrato con un treno merci martedì sera a Tempi, vicino alla città di Larissa, uccidendo almeno 57 persone e ferendone altre decine. Le operazioni di soccorso sono ufficialmente concluse.
In un discorso particolarmente atteso dalla comunità ellenica, il premier ha ammesso che nel 2023 non è accettabile che due treni diretti in direzione opposta possano viaggiare sullo stesso binario.
Incidente ferroviario in Grecia, i numeri di un fenomeno sottovalutato
Oltre alle scuse e al forte senso di dolore e dispiacere, Il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis ha espresso il suo personale cordoglio nei confronti dei parenti delle vittime dell’incidente ferroviario “sia a titolo personale, sia a nome di tutti coloro che hanno governato il Paese per anni”.
Era stato lui stesso a esporsi in maniera forse eccessivamente prematura sul fatto che alla base della tragedia ci fosse un errore umano da parte del macchinista. Versione che il diretto interessato ha confermato pochi giorni fa durante l’interrogatorio di convalida del fermo.
Al di là della colpa oggettiva del funzionario, il dramma si presta a essere fonte di riflessione sullo stato dell’arte nel trasporto pubblico ferroviario in Grecia. Ecco che la conferenza stampa diventa così promessa di evitare che simili tragedie si ripetano: sarà infatti approvato in Parlamento un pacchetto di misure “ad hoc” sul tema.
La Grecia ha infatti un bilancio negativo in termini di sicurezza dei passeggeri ferroviari rispetto ad altri Paesi europei, registrando il più alto tasso di vittime ferroviarie per milione di chilometri percorsi in treno dal 2018 al 2020 tra le 28 nazioni del continente, secondo un rapporto del 2022 dell’Agenzia dell’Unione Europea per le Ferrovie.