Prosegue all’interno delle aule di Palazzo Chigi la bozza sul decreto legge per estendere il divieto di fumo all’aperto. La “battaglia” è già stata annunciata nei mesi scorsi dal ministro della Salute Orazio Schillaci: bandite dalle aree comuni bar e ristoranti, così come alle fermate di metro, bus, treni e traghetti sia le sigarette tradizionali al tabacco sia quelle elettroniche (comunemente conosciute come “e-cig”).

Tra gli effetti collaterali del provvedimento c’è anche l’intenzione di regolamentare in maniera più definita le restrizioni sui prodotti da svapo, di cui l’Iqos rappresenta l’elemento moderno per le sue caratteristiche peculiari.

Divieto di fumo all’aperto, cosa prevede al momento la bozza del Dl

Divieto di fumo all’aperto, cosa prevede al momento la bozza del decreto legge governativo.

Oltre alle norme già citate, che costituiscono la punta dell’iceberg, nel substrato troviamo l’abrogazione delle sale fumatori nei locali al chiuso (aeroporti, stazioni, alberghi, bar e ristoranti), l’abolizione di strumenti pubblicitari a favore delle sigarette elettroniche (che saranno equiparate ai prodotti da tabacco, pena un’ammenda che può essere comminata solamente da pubblici ufficiali, dunque non dai gestori dei bar), il divieto di consumare tabacco se nelle vicinanze si trovano bambini o donne in gravidanza.

Complessivamente si tratta della prima riforma nell’ambito del divieto di fumo dalla legge Sirchia del 2003, con cui vennero allontanate per sempre le nuvolette azzurre dai locali al chiuso. L’intero faldone dovrebbe essere discusso a breve nel prossimo Consiglio dei Ministri, per valutare se procedere spediti o apportare delle modifiche. All’inizio si era cercato di inserirlo all’interno del maxi calderone del Milleproroghe, firmato ufficialmente con riserva dal presidente Mattarella questa settimana.

Secondo gli studi a disposizione del Ministero, l’assunzione costante e prolungata di tabacco è in grado di incidere sulla durata della vita media oltre che sulla qualità della stessa: circa il 25% dei fumatori maschi morirà per cause riconducibili legate al consumo di nicotina. I dati del 2022 hanno certificato un aumento del numero di fumatori (circa 17 milioni in Italia), il primo dal 2006.