Ancora un altro caso di violenza sui campi da calcio della Liguria, questa volta è accaduto all’arbitro della partita Recco-Atletico San Salvatore, gara di calcio di Seconda Categoria che improvvisamente è stato picchiato e colpito con un pugno dal presidente del Recco.
A scatenare tutto sarebbe stato un gol che avrebbe acceso le ire del presidente Stefanelli che è entrato in campo e raggiunto il centro del terreno di gioco colpendo l’arbitro con estrema violenza.
Il giudice sportivo in seguito al violento gesto ha deciso di squalificare Stefanelli per tre anni, fino al 30 Giugno 2026, e di dare la partita persa a tavolino al Recco.
Arbitro picchiato in Liguria: un altro caso a Genova pochi giorni fa
Solo lo scorso weekend un altro caso di aggressione e violenza sui campi da calcio era accaduto sempre in Liguria, durante una partita di Under 14 a Genova tra Nuova Oregina e Anpi Casazza. Nel caso di questa aggressione all’arbitro appena 18enne, il dirigente di 44 anni della Nuova Oregina è stato squalificato fino al 2 Marzo 2028.
“Dal referto arbitrale, si legge nelle motivazioni della decisione, si evince che il tesserato Andrea De Vita, vice allenatore della Società Nuova Oregina, espulso per doppia ammonizione durante l’incontro, al termine del medesimo ha dapprima insultato e minacciato il Direttore di Gara, e successivamente, in stato definito “evidentemente alterato”, lo ha aggredito facendogli colpire con la testa il muro, sferrandogli numerosi pugni (almeno cinque) al volto e alla testa, stringendolo e graffiandolo con la mano sul volto, e desistendo da tale aggressione soltanto in quanto bloccato e allontanato a forza da altre persone presenti. Successivamente all’aggressione è stato necessario l’intervento delle Forze dell’Ordine, e il Direttore di Gara si è dovuto recare, in quanto molto dolorante, in una struttura ospedaliera, ove le lesioni personali da lui subite sono state refertate in giorni 25 di prognosi salve complicazioni“.
Le scuse della società
Il giudice ha poi proseguito spiegando che “la società, ha trasmesso una comunicazione di formali scuse all’arbitro, dichiarando di aver assunto autonomi provvedimenti nei confronti del responsabile di tale gesto, che viene valutato come circostanza attenuante. Per quanto riguarda l’aggressione, tale comportamento è sanzionato specificamente dall’art. 35, quarto comma, C.G.S. che prevede la sanzione minima della squalifica per due anni; nella fattispecie, considerata la particolare gravità della condotta violenta, la discrepanza di età tra aggressore e aggredito e l’entità delle lesioni subite dall’aggredito da quest’ultimo, si ritiene di applicare la sanzione nella misura massima prevista dall’ordinamento di cinque anni, con proposta di preclusione alla permanenza in ogni rango o categoria della F.I.G.C. ai sensi dell’art 9 C.G.S.
Inoltre per lui un’ammenda di 150 euro a titolo di responsabilità oggettiva per il comportamento violento del proprio tesserato, nonché per i comportamenti contestualmente ingiuriosi e minacciosi assunti dai propri sostenitori nei confronti del Direttore di Gara, sanzione comunque contenuta in virtù della comunicazione di scuse pervenuta e dei provvedimenti assunti.
L’appello
A nulla dunque è valso l’appello del presidente ligure della Lega nazionale dilettanti Giulio Ivaldi che subito dopo l’aggressione al giovane arbitro di Nuova Oregina-Anpi Casazza aveva stigmatizzato l’accaduto, facendo appello proprio ai presidenti delle società e aveva detto:
“Il mondo arbitrale sta affrontando grandi difficoltà dal punto di vista numerico e i dirigenti dell’Aia stanno operando con grandi sforzi per riuscire a coprire tutte le gare in programma settimanalmente in ogni parte della nostra regione. Situazioni come queste, oltre a esser gravissime dal punto di vista fisico e morale, condizionano la volontà di ragazze e ragazzi di avvicinarsi all’arbitraggio. Desidero, pertanto, fare un nuovo appello ai presidenti di tutte le società affinché portino a conoscenza all’interno delle loro organizzazioni le terribili conseguenze che gesti di violenza nei confronti degli arbitri determinano dal punto di vista sportivo, sociale e d’immagine. La mia massima solidarietà e vicinanza al giovane Andrea, ai suoi genitori e a tutto il mondo arbitrale”.