Denise Pipitone non è la ragazza bosniaca della periferia di Roma: è risultato negativo, infatti, il test Dna effettuato negli ultimi giorni. C’erano speranze sulla nuova pista della bambina scomparsa da Mazara del Vallo il 1° settembre 2004, ma la comparazione del Dna di Denisa Beganovic di 20 anni con quello di Denise Pipitone non ha lasciato dubbi sulla reale incompatibilità. Nel frattempo, tramite la pagina Facebook che costantemente riporta notizie sulle ricerche della bambina, Piera Maggio, la madre di Denise, si è lasciata a un duro sfogo contro la stampa italiana. Negli ultimi minuti, infatti, è comparso sulla pagina un comunicato stampa nel quale si accusa la stampa di essere “tossica e pericolosa”. La nuova pista della ragazza bosniaca era emersa nella tarda serata di ieri, 3 marzo, durante la trasmissione televisiva Quarto Grado. Il campione di Dna era stato prelevato già martedì scorso, 28 febbraio: la madre di Denise Pipitone non ne era al corrente ed ha appreso di tutta l’operazione solo dai media.

Denise Pipitone non è la ragazza bosniaca Denisa Beganovic: negativo il test Dna

Ha dato esito negativo il test del Dna su una ragazza bosniaca che vive nella periferia di Roma per la comparazione con le tracce genetiche di Denise Pipitone. Il campione sulla ragazza bosniaca, che si chiama Denisa Beganovic ed è sposata, era stato prelevato dalla saliva nella giornata di martedì 28 febbraio scorso. Erano stati i carabinieri, durante un controllo della ragazza bosniaca che ha 20 anni, a fare la segnalazione per procedere con la comparazione del Dna. La stessa ragazza aveva smentito di essere Denise Pipitone già prima che arrivassero i risultati del Dna: “Sono Denisa, sono di Tuzla, in Bosnia, e il 10 (marzo, n.d.r.) torno lì a trovare mia madre. I miei genitori sono di là, io non sono italiana”, aveva detto Denisa Beganovic ai giornalisti, spiegando di conoscere esattamente chi sono i suoi genitori. “Ora parlano di questa storia che dovrei essere un’altra ma è solo una storia”, ha aggiunto la ragazza prima di andare perché aveva un appuntamento con una signora che la aiuta con il bambino e le regala dei vestiti. Piera Maggio, la madre di Denise Pipitone, non era stata informata del prelievo del Dna di Denisa Beganovic. “Siamo stati informati questa sera (ieri sera, 3 marzo, n.d.r.) per mezzo dei vari messaggi che ci sono pervenuti. Non eravamo a conoscenza di nulla. Rimaniamo in attesa di eventuali notizie concrete, sempre con i piedi a terra. Non possiamo permetterci illusioni dolorose”.

Piera Maggio: ‘La stampa è tossica e pericolosa’, ecco cosa è successo

La speranza di ritrovare Denise Pipitone, a quasi 19 anni dalla scomparsa, non si è affievolita nel tempo. Anzi, la madre Piera Maggio è sempre in prima linea, pronta a prendere in considerazione qualsiasi ipotesi, qualsiasi accertamento, ma come spiega, “sempre con i piedi per terra”. “Non eravamo a conoscenza di tale accertamento – si legge ancora sulla pagina Piera Maggio Missing Denise Pipitone – Rimaniamo sempre speranzosi ma con i piedi ben piantati a terra in attesa di notizie concrete. Non possiamo permetterci illusioni dolorose. Grazie”. Sulla notizia del Dna negativo, Piera Maggio si è dimostrata certa del test, ma dubbiosa di come sia saltata fuori: “Quante coincidenze nella vita. Da chi le confeziona a chi le fa recapitare”. Fino allo sfogo finale contro la stampa di qualche minuto fa. “La stampa è tossica, la stampa inquina ed è pericolosa e poi ci ritroviamo (con tutto rispetto) un Procuratore che utilizza la stampa per rispondere e non ci manda a casa neanche attraverso un carabiniere, le forze dell’ordine, ancor prima del comunicato stampa, visto che la comunicazione l’hanno fatta loro, dando la notizia a tutti e non anche in primis a noi genitori, per comunicarci umanamente in maniera riservata, ‘stia tranquilla signora purtroppo l’esito del Dna è risultato negativo’. Neanche questo, tutto attraverso la stampa che in questo caso ‘la stampa è buona’ – si legge sulla pagina – La stampa non va valutata e definita a propria convenienza e comunque svolge un servizio dietro notizie e comunicazioni perché gli vengono riferite anche da qualcuno. Abbiamo appreso la notizia dell’accertamento della ragazza bosniaca di Roma, dall’inizio a fine esito nel giro di 12 ore, solo attraverso i media. Rimaniamo delusi e amareggiati. Siamo un papà e una mamma che cercano la loro figlia da 19 anni e non smetteranno mai di cercarla fino a prova contraria. Un pò di empatia non ci guasterebbe. Grazie”.