Settimana critica per le condizioni di salute di Alfredo Cospito, il leader degli anarchici detenuto al 41 bis presso il carcere di Opera, a Milano.
Questa mattina il dottor Andrea Crosignani, medico di fiducia scelto dal legale Flavio Rossi Albertini, ha visitato il 55enne pescarese che da 136 giorni ha attuato un rigoroso sciopero della fame come forma di protesta contro la decisione dei giudici di Torino.
Per la prima volta l’ho visto molto stanco, ha perso un altro chilo: ora ne pesa 70.
Alfredo Cospito, le ultime notizie sullo stato di salute dell’anarchico al 41 bis
Il quadro clinico sulla salute di Alfredo Cospito segna dunque un peggioramento dopo la decisione di interrompere l’assunzione di integratori in seguito al respingimento dell’istanza per la revoca del 41 bis.
Secondo il racconto del medico alla stampa, ci sono parecchi problemi a livello muscolare e di mobilità. Cospito si è infatti presentato in infermeria camminando sulle proprie gambe, tuttavia lo sforzo fisico compiere il tragitto dall’isolamento è risultato evidente, al punto da obbligarlo a rimanere sdraiato per recuperare le energie. Crosignani parla di “atrofia muscolare marcatissima e crampi addominali”.
Lato alimentazione, lo stop agli integratori è stato bilanciato da un maggior ricorso ai liquidi (acqua e tè) e dalla somministrazione di un paio di cucchiaini di zucchero e di sale. Niente integratori e niente vitamine. Gli altri parametri vitali, come pressione sanguigna e saturazione dell’ossigeno, rimangono confortanti, così come l’elettrocardiogramma, che non mostra segnali preoccupanti.
Si attendono gli esiti degli esami condotti questa mattina, con il medico che ha chiesto di presentare richiesta per anticipare il controllo di routine all’ospedale San Paolo la prossima settimana. Nel pomeriggio, intanto, a Torino andrà in scena un nuovo corteo di solidarietà per Alfredo Cospito: accompagnato dallo slogan “La lotta non finisce”, il raduno è programmato per le 16.30 in piazza Solferino. Atteso circa un migliaio di manifestante, con la Digos della Mole che ha intensificato la sorveglianza e identificato circa 30 facinorosi sospetti durante un’operazione di routine.