Il mondo dei virologi si divide sul processo Covid. “L’onestà intellettuale dovrebbe farla da padrone e non è stato proprio così. C’erano certe problematiche sulle quali non siamo stati seguiti. Non ci hanno ascoltato, ci hanno detto che “si parla di “studio scientifico” ma la realtà è un’altra”. Ho sempre chiesto di discutere tutti quanti insieme, se si faceva un convegno tra tutti quanti in quel momento ci si faceva la guerra. Ci sarebbero stati i fuochi d’artificio, troppa prosopopea tra chi faceva scienza, chi dava opinioni personali”. Lo ha detto l’epidemiologo dell’università Campus Biomedico di Roma Massimo Ciccozzi nel corso della trasmissione “Dritti al Punto” su Cusano Italia Tv condotta da Roberta Feliziani.
“In quel momento – prosegue Ciccozzi sul momento in cui il Covid-19 si stava espandendo in Italia – non si sapeva nulla, non avevamo armi e neanche mascherine. Credo che abbiano tentato di fare quello che in quel momento bisognava fare ma, a posteriori, penso sia difficile poter giudicare e dare un parere. Bisogna trovarsi lì, in quel momento”
“Sulla situazione di Bergamo – aggiunge Ciccozzi – è difficile giudicare questo tipo di operato. Bisognerebbe trovarsi lì, a posteriori è facile. Ci possono essere le relazioni, Crisanti è una delle persone più intelligenti che io conosca e se ha reputato di fare questa relazione avrà avuto le sue ragioni. E’ veramente difficile poter relazionare a posteriori. All’epoca il Campus Biomedico ordinò tante mascherine ma le pagò oltre la cifra attuale, anche se l’ha fatto dopo l’emergenza e il lockdown“.
Processo Covid, Ciccozzi: “Molti non avevano capito”
“Molti – prosegue Ciccozzi – non avevano capito l’importanza e le problematiche legate all’espandersi del Covid-19. La magistratura farà la sua indagine e andrà poi al resoconto di tutto quanto, ma se c’è un piano pandemico va attuato. Le cose a monte sono state fatte, altre no. Molte volte la scienza non viene ascoltata e andrebbe ascoltata di più, quando dicevo che il virus stava mutando non venivo ascoltato da altri colleghi miei. Non c’è mai stata una voce sola sul tema, sia sul virus sia sulle mascherine. La scienza vera deve essere ascoltata, non chi le notizie le dà tanto per dire la sua”.
“La politica come fa quando formi un gruppo di persone che dice cose diverse l’uno dall’altro. Se io vedo che non funziona faccio entrare quelli che stanno in panchina, almeno uno ci prova. Per eventuali future pandemie bisogna che si faccia qualcosa di concreto altrimenti siamo da capo a dodici. Questo bisogna attuarlo, ciò che abbiamo imparato nel bene e nel male in questi anni è creare una barriera per il futuro”.