‘Ndrangheta Reggio Calabria. E’ stato emesso un provvedimento dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria che i Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, con il coordinamento della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, diretta dal Dott. Giovanni Bombardieri, stanno eseguendo.

Si tratta di un’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale della confisca di beni, per un valore totale stimato in circa 1,4 milioni di euro che sarebbero riconducibili ad un imprenditore edile reggino che sarebbe collegato alla ‘Ndrangheta.

‘Ndrangheta Reggio Calabria sequestrati beni di un imprenditore

I Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria sono attivi sull’esecuzione di una confisca di beni riguardanti un imprenditore edile reggino, già attivo nel settore dei pubblici appalti, indiziato di contiguità alla ‘ndrangheta. Secondo i primi dettagli relativi all’indagine in corso, il diretto interessato sarebbe stato coinvolto in alcune attività investigative, coordinate e dirette dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia ed è proprio da queste che è emerso che la sua carriera sarebbe stata favorita per mezzo dell’appoggio della criminalità organizzata a Reggio Calabria.

L’operazione prende il nome di Nuovo corso e da tale intervento, stando allo stato del procedimento e fatti successivi controlli e analisi relativi all’effettivo e definitivo accertamento della responsabilità, l’imprenditore avrebbe ricevuto una condanna, in primo grado, che consiste in una pena di otto anni di reclusione per il reato di concorso in estorsione che si aggrava a causa del metodo mafioso.

La Direzione Distrettuale Antimafia, che si dedica ai fattori e aspetti economico-imprenditoriali inerenti alla criminalità organizzata, in collaborazione con il Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata (G.I.C.O.) del Nucleo Polizia Economica Finanziaria della Guardia di Finanza si è impegnata ad aprire un’indagine specifica al riguardo di tipo economico/patrimoniale con lo scopo di essere poi applicata nei confronti dell’imprenditore, facendo riferimento alle misure di prevenzione personali e patrimoniali.

1,4 milioni di euro

Attraverso l’indagine è stato possibile ricostruire il patrimonio del soggetto preso in analisi, grazie ad un’attività di riscontro e documentale molto complessa e articolata. Da questa rassegna dettagliata e specifica, è emerso che il valore dei beni confiscati si aggira intorno a 1,4 milioni di euro dove rientrano quote di partecipazione al capitale di una società operante nel noleggio autovetture, 12 fabbricati, 8 terreni e disponibilità finanziarie.

Altri casi di ‘Ndrangheta

Lo scorso 26 gennaio ha avuto luogo un maxi blitz che ha portato all’arresto di 56 persone a Vibo Valentia, Catanzaro, Reggio Calabria, Palermo, Avellino, Benevento, Parma, Milano, Cuneo, L’Aquila, Spoleto e Civitavecchia. Si è trattato di un’operazione lunga circa 4 anni nella “massiva consumazione di diversi delitti che vanno dall’associazione mafiosa, alle estorsioni, all’intestazione fittizia di beni, alla detenzione illegale di armi, al traffico di influenze illecite e alla corruzione – questi ultimi due reati aggravati dal metodo mafioso – nonché all’associazione a delinquere finalizzata alla ricettazione e al riciclaggio di macchine agricole, aggravata dalla transnazionalità, con il conseguente inquinamento dell’economia locale”.

Recentemente, si parla di qualche settimana fa, un maxi blitz contro la ‘ndrangheta in provincia di Crotone ha portato all’arresto di 31 persone: 26 di loro sono in carcere e 5 ai domiciliari. 150 militari hanno eseguito il provvedimento di custodia cautelare, emesso dal gip del tribunale di Catanzaro richiesto dalla Direzione distrettuale antimafia del capoluogo. Nel mirino degli inquirenti ci sarebbe la cosca Locale di Cirò. Gli indagati sono stati rintracciati a Cirò Marina, Cirò, Umbriatico, Nova Siri (Matera) e Trieste. I reati per cui i soggetti sono stati coinvolti, a vario titolo, sono: associazione a delinquere di tipo mafioso, estorsione e reati in materia di armi e di sostanze esplodenti, aggravati dal metodo mafioso.