Il bilancio dell’incendio scoppiato in un deposito di carburante – gestito dal governo indonesiano – a Jakarta, in Indonesia, è di almeno 17 morti e 50 feriti. Ma il conto potrebbe continuare a salire nelle prossime ore. Il rogo – segnalato ieri intorno alle 20 ora locale – ha colpito le strutture di una compagnia petrolifera gestita dallo stato, la Pertamina. Questo quanto fatto sapere dal capo di stato maggiore delle forze armate Dudung Abdurachman. Sull’incendio è stata avviata una prima indagine per stabile le cause dello scoppio: l’incendio è stato poi spento dai vigili del fuoco in poche ore. Il quartiere, situato a nord della capitale, è stato evacuato.
Incendio Indonesia, quali sono le cause del rogo
Satriadi Gunawan, capo dei vigili del fuoco per il nord della città, ai media locali ha riferito di aver ricevuto informazioni rispetto ad un tubo della struttura che sarebbe scoppiato nel deposito petrolifero. I suoi uomini – spiega ancora – si sono mossi in maniera rapida per contenere le fiamme impedendo di arrivare alle zone densamente popolate. I vigili del fuoco, più di 250 in totale, sono riusciti prima a mettere in sicurezza la zona e poi a contenere il fuoco in una parte circoscritta. Nicke Widyawati, direttore generale della compagnia petrolifera, ha spiegato che si impegnerà a svolgere “uno studio interno approfondito al fine di evitare che un incidente simile si ripeta in azienda”. Inoltre, i vertici della compagnia fanno sapere che la fornitura di carburante del paese non è stata influenzata.
I precedenti roghi nel paese
Lo stesso incendio era scoppiato nel 2009 nel deposito che è stato colpito oggi. Un altro invece, si era verificato nelle vicinanze e ha interessato 40 abitazioni nel 2014: in quell’incendio però, nessuno perse la vita. Nel 2021 un altro enorme incendio era scoppiato nella raffineria di Balongan a West Java. L’incendio, durato per più di 48 ore, in quel caso aveva intossicato diverse persone, senza provocare però vittime come successo nella serata di ieri.