Cospito, Onu bacchetta l’Italia. “L’Italia rispetti la dignità e l’umanità del trattamento detentivo”. La richiesta arriva, perentoria, direttamente dall’Alto Commissariato Onu per i diritti umani, che bacchetta il nostro paese sul caso Cospito, l’anarchico in regime di 41 bis e in sciopero della fame da ormai quattro mesi. Sarebbe stata notificata alla rappresentanza del Governo a Ginevra, dove ha sede l’organismo delle Nazioni Unite, lo scorso 1 marzo, ma a diffonderla è ora Flavio Rossi Albertini, il suo legale. L’Italia però risponde che fornità tutte le informazioni richieste, a comunicarlo è il ministero della Giustizia in una nota.

Il ministero della Giustizia risponde: “Forniremo le informazioni richieste”

L’Onu avrebbe chiesto così al nostro paese di applicare le misure temporanee cautelative relative al regime di carcere duro e rispettare gli standard del patto internazionale sui diritti civili e politici, come ad esempio il divieto di tortura e il rispetto della dignità della persona. Una reazione che, se fosse rimasta lettera morta, avrebbe causato un grave precedente per lo Stato italiano, e che arriva dopo la diffusione di una drammatica lettera scritta dall’anarchico. “Il più grande insulto per un anarchico è quello di essere accusato di dare o ricevere ordini. Quando ero al regime di alta sorveglianza avevo comunque la censura e non ho mai spedito pizzini ma articoli per riviste anarchiche, mi era permesso di leggere quello che volevo, di evolvere. Oggi sono pronto a morire per far conoscere al mondo cosa è veramente il 41 bis. Settecentocinquanta persone lo subiscono senza fiatare“.

L’avvocato annuncia il possibile ricorso alla CEDU

Parole dure, che esprimevano l’intento di non porre fino allo sciopero della fame, a seguito della sentenza della Corte di Cassazione, che dopo una lunga camera di consiglio ha deciso di respingere il ricorso che chiedeva la cessazione del carcere duro nei confronti di Cospito a causa delle sue condizioni di salute. Rigetto che aveva spinto il legale Albertini a chiedere l’intervento dell’Alto Commissariato dell’Onu per i diritti umani e ad annunciare che presenterà ricorso anche alla Corte europea dei diritti umani. “Faremo ricorso alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, riteniamo che esistono diversi profili da portare a Strasburgo” ha detto il legale rappresentante Flavio Rossi Albertini prima di aggiungere “Stiamo analizzando la possibilità di richiedere un provvedimento di urgenza”.