Brutte notizie per i percettori RdC, non verrebbe garantita l’erogazione di tutte le mensilità spettanti, cosa sta succedendo? La durata del sussidio di Stato sta lasciando con fiato sospeso tante famiglie, anzi troppe, preoccupate della perdita dell’unica fonte di reddito. Altre, invece, non sembrano particolarmente turbate dal cambiamento imposto dal governo italiano, semplicemente perché, già incanalate in un contesto lavorativo.
A ogni modo, sappiamo che la Riforma del RdC voluta dal governo Meloni è stata introdotta nella legge di Bilancio 2023. L’abolizione dell’erogazione dell’ammortizzatore sociale è la novità principale del 2023.
RdC 2023: a rischio gli inoccupabili
Con il trascorrere dei mesi si avvicina il momento in cui tanti percettori del Reddito di cittadinanza, dovranno dire addio al sussidio.
In particolare, il problema non si pone solo per coloro che ricevono le sette mensilità, secondo le disposizioni della nuova legge. Ma, riguarda anche l’avvicinarsi delle 18 mensilità ancor prima della scadenza dell’anno in corso. La presenza della cancellazione del sussidio per il 2023, mette in condizione coloro che percepiscono integralmente il sussidio di ricevere una decurtazione delle mensilità.
Le famiglie classificate come “inoccupabili” ricevono l’erogazione del sussidio regolarmente, senza l’applicazione delle nuove disposizioni, per cui spettano le mensilità erogate fino al 31 dicembre 2023. Il problema si pone, solo se la famiglia deve rinnovare le 18 mensilità in prossimità del mese di dicembre. In questo caso, tecnicamente per l’effetto del mese di sospensione si perderebbe una mensilità di erogazione.
Volendo essere precisi, se il sussidio scade a novembre 2023, dovendo aspettare il periodo legato al rinnovo di un mese, è probabile che nel mese di dicembre non venga caricato l’importo del sussidio spettante, ma che salti del tutto.
La buona notizia, è che prima del 31 dicembre 2023 il governo italiano dovrebbe mettere a regime la nuova misura che porterà al consumo il Reddito di cittadinanza. Tuttavia, per ora esistono sono delle indiscrezioni, nulla di certo e di costruito.
Riforma Reddito di cittadinanza 2023
Tra le novità introdotte nel 2023, troviamo il “Fondo per il sostegno alla povertà e all’inclusione sociale”, in questo fondo confluiranno tutte le risorse previste per il sussidi di Stato.
Per maggiori chiarimenti sulla quota di affitto RdC e sull’obbligo della frequenza ai corsi di formazione, occorre aspettare l’ufficialità dei decreti attuativi con l’indicazione dei limiti, requisiti e condizioni.
Per ora, i percettori del sussidio in affitto percepiscono regolarmente la quota del canone di affitto che corrisponde all’importo di 280 euro mensili.
Le prospettive per del sussidio per il 2024
La maggior parte delle famiglie preoccupate della perdita del sussidio temono nel doversi scontrare con le regole poste in essere per la cancellazione del Reddito di cittadinanza e la nuova misura che dovrebbe subentrare subito con decorrenza dal 1° gennaio 2024.
Poche le notizie circolate sulla modalità del passaggio dal RdC alla nuova misura. Non si esclude un transito automatico per le famiglie inoccupabili.
Secondo numerosi esperti, il governo sarebbe orientato verso una misura più concreta che punti a risollevare le famiglie che ne hanno bisogno.
A ogni modo, le prime indiscrezioni trapelate sulla nuova misura sono frammentarie e vaghe. Si parla, infatti, del possibile ritorno del Reddito di inclusione.
Altra prospettiva potrebbe essere una misura gestita, coordinata e amministrata dai Comuni. In questo caso, il beneficio sarebbe diretto, ma soprattutto, andrebbe alle famiglie accertate che vivono in uno stato di bisogno.
Se, venisse messo a regime nuovamente il Reddito di inclusione i percettori del RdC verrebbero assorbiti dalla misura. Tuttavia, oltre alle varie differenze tra le due misure, esiste una notevole diversità legata agli importi.
Il REI prevede l’erogazione di un contributo più ridotto, rispetto al Reddito di cittadinanza, per cui si prevede un taglio sulla platea degli aventi diritto.