Come faccio a dimostrare che sono un caregiver? Chi certifica caregiver? Chi può richiedere il bonus caregiver? Quanto prende di pensione un caregiver? In Italia, tra i fattori fondamentali per il futuro della crescita della società: la figura del caregiver è quella principale. L’assistenza delle persone disabili è un ruolo rivestito da un numero crescente di persone. Basti pensare, che nel nostro Bel Paese circa 12milioni di persone si occupano, in forma gratuita della cura del familiare disabile non autosufficiente, ovvero assicurano l’assistenza ai genitori, fratelli, nonni e così via.

In questo articolo analizzeremo le domande più frequenti e relative risposte sul riconoscimento del  caregier necessario per l’accesso alla pensione e bonus 2023.

Come faccio a dimostrare che sono un caregiver?

Il caregiver è una figura non tutelata dalla normativa italiana, anche se votata all’assistenza del famigliare non autosufficiente. Ad oggi, non esiste una legge che determini i requisiti di natura previdenziale e remunerativa per il riconoscimento del sostegno, cura e assistenza della persona cara. Eppure, sono stati presentati tanti disegni di legge, ma nessuno è andato a buon fine.  

La figura del caregiver è stata introdotta “informalmente” nella legge di Bilancio 2018, che ha espressamente dato un’identità a questa figura, riconoscendo la natura dell’assistenza gratuita e su base volontaria del familiare che per patologie invalidanti che si trova nella condizione di non autosufficienza.

La natura del provvedimento ha reso possibile l’istituzione di un Fondo statale per il caregiver familiari partito con uno stanziamento di 20 milioni annui. Nella legge di Bilancio 2019 la dote finanziaria messa a regime per  il triennio 2019/2021 è stata aumentata a 25 milioni di euro annui.

Nel 2022 il governo italiano ha espresso la volontà nella continuità della misura prevedendo nel Piano Nazionale per la Non Autosufficienza 2022/2024, un programma di supporto e sostegno per i caregiver familiari.

 Chi certifica caregiver?

Come anticipato innanzi, non esiste una vera legge che certifica la figura del caregiver familiare, piuttosto, i diritto della persona impegnata nell’assistenza è subordinata dall’accertamento della patologia invalidante della persona assistita.

In sostanza, è l’assistito che deve rientrare nel requisito sanitario previsto dalla legge 104, che disciplina il quadro normativa dell’assistenza e integrazione dei diritti dei disabili.

Nello stesso luogo, regolare i principi normativi per gli assistiti. Per questo, nella legge 104 sono presenti le norme sulle agevolazioni per i familiari che si occupano dell’assistenza del disabile affetto da “una minorazione fisica, psichica o sensoriale” tale da rendere necessario l’intervento continuo e permanente del familiare o di altra persona individuata nella sfera dei rapporti dell’assistito.

 Chi può richiedere il bonus caregiver?

Il Bonus caregiver (HCP – Home Care Premium) è un servizio che consente di presentare la richiesta  di un contributo di natura economica per l’assistenza sociale. Si tratta di servizi rivolti all’assistenza alla persona per dipendenti e pensionati non autosufficienti, familiari e parenti beneficiari.

L’Ente nazionale della previdenza sociale ha spiegato che le prestazioni di assistenza domiciliare abbracciano le persone non autosufficienti, al fine di intervenire sul quadro socio-assistenziale anticipando la perdita delle funzioni cognitive.

Il richiedente ha diritto a un rimborso spese e prestazioni integrative meglio definite in:

  • “contributo economico, definita come prestazione prevalente con l’obbiettivo di garantire un rimborso della spesa sostenuta per l’assistente domiciliare assunto con contratto di lavoro domestico”;
  • “servizi di assistenza alla persona, definita come prestazioni integrative. Si tratta di contributi distribuiti da Comuni e Provincie”.

Il Fondo per l’assistenza ai caregiver piano 2022/2024 e il Piano nazionale per la non autosufficienza 2022-2024 è stato ufficializzato con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il 27 dicembre 2022.

Il governo italiano per sostenere questa misura ha stanziato 25 milioni di euro distribuiti alle Regioni che dovranno girarli ai Comuni per garantite il sostegno ai caregiver familiari.

La dote finanziaria permetterà la distribuzione di diverse agevolazioni, tra cui:

  • assegno di cura;
  • bonus socio-sanitari;
  • interventi di sollievo;
  • percorsi di sostegno psicologico.

Per maggiori informazioni si consiglia di consultare il proprio Comune di residenza.

Quanto prende di pensione un caregiver?

La figura del caregiver viene prevista in diverse misure previdenziali, come appunto: Ape sociale, Opzione donna e Quota 41 precoci.

Con l’anticipo pensionistico Ape sociale si ottiene un’indennità fino a 1.500 euro, se risultano maturati 63 anni di età e 30 anni di contributi, entro il 31 dicembre 2023.

Opzione donna permette di andare in pensione a 60 con 41 anni di contributi, con il sistema contributivo. Possibilità di ridurre il requisito anagrafico a 58 e 59 per due o un figlio.

Quota 41 precoci permette di andare in pensione con soli 41 anni di contributi.