Michele Fina, senatore Partito Democratico, è intervenuto nella trasmissione “Italia Città Aperta” condotta da Roberta Feliziani in onda su Cusano Italia Tv ha parlato della recente nomina di Ely Schlein alla segreteria del PD.
Fina Schlein
Il Senatore Fina si è espresso sulla nomina della Schlein come nuova segretaria del Partito Democratico:
“Non è stato un successo inaspettato, ma senza dubbio non è stato scontato. È stata una vittoria straordinaria che sta scuotendo successo.
C’è una grandissima voglia di aderire al PD non solo di chi viene dal passato ma di ci ha partecipato alle primarie. Tanti e tante non ci credevano, ora ci credono. Intanto è una donna, dal 2007 abbiamo avuto uomini, 4 eletti 5 volte, per la prima volta eleggiamo una donna e una giovanissima, apprezzata parlamentare europea che ha contribuito anche alla vittoria in Emilia Romagna. Ha un curriculum sostanzioso. Lei ha avuto una capacità rispetto a Bonaccini: è riuscita a coinvolgere tanti e tante che sono fuori dal giro, tantissimi ragazzi che non si sono mai avvicinati alla politica, uno tra i tanti temi sui quali insiste è la transizione energetica: è una rivoluzione.
Inchiesta Covid
Riguardo la maxi inchiesta della pandemia di covid, il Senatore si è espresso in questo modo:
“Devo dire che il mio vicino di banco è Andrea Crisanti, colui che ha fatto la commissione tecnica. Abbiamo visto quale era la posizione di Zaia nei suoi confronti. Nei primi giorni in molti hanno dimostrato di essere sordi rispetto agli appelli della scienza. Io penso che le inchieste siano tutte legittime però l’Italia ha affrontato una problematica prima degli altri Paesi, ha dovuto fare scelte difficili ed inedite. Bisogna misurarsi con la capacità degli uomini di improvvisarsi. Bisogna vedere se si è fatto tutto con correttezza. Sia Conte sia Speranza credo abbiano riconosciuto a quel governo di essere fermo. Qualcuno ha strizzato l’occhio ai movimenti no vax, dubito ci sia da temere per il governo. Sulle inchieste puntuali è giusto vedere ciò che si debba vedere.”