La copertina della cronaca internazionale di giornata arriva dal Belgio, dove Genevieve Lhermitte è morta a seguito della sua richiesta di ricorrere all’eutanasia.
La notizia in sé è abbastanza comune se non fosse che la donna era responsabile di uno dei casi di cronaca più eclatanti nella storia moderna del Belgio. Nel 2007, all’età di 40 anni, Lhermitte uccise infatti a coltellate i suoi cinque figli a Nivelles, 20 km a sud di Bruxelles. Come logico attendersi, la vicenda sconvolse il Paese per parecchio tempo, anche oggi che la donna ha deciso di ricongiungersi con i figli, secondo quanto raccontato dal suo avvocato.
Madre killer ricorre all’eutanasia, cosa prevede la legge in Belgio
Yasmine, 14 anni, Nora, 12, Myriam, 10, Mina, 7 e Mehdi, 3: ecco la prole al completo di Genevieve Lhermitte, la madre assassina che ha fatto ricorso all’eutanasia 16 anni dopo il plurimo delitto avvenuto in un tranquillo villaggio del Belgio Centrale.
L’omicidio era stato premeditato, dal momento che il marito si trovava in Marocco per visitare i genitori. La donna ha poi cercato di infliggersi la stessa punizione, ma il tentativo suicidio è fallito ed è stata “costretta” a chiamare i servizi di emergenza.
Secondo la ricostruzione dei fatti, la 56enne aveva rubato due coltelli da cucina in un supermercato, poi si era barricata in casa, ferendo a morte uno ad uno i suoi figli, dalla più grande al più piccolo. Il procedimento giudiziario si era trascinato per oltre un anno, fino alla condanna all’ergastolo emessa nel 2008. La donna era poi stata trasferita in un ospedale psichiatrico nel 2019. Tolto l’episodio sul momento non c’erano stati altri segnali di un possibile suicidio, anche perché la donna era sempre sembrata lucida e si era detta disposta a soffrire fino all’ultimo dei suoi giorni per il gesto compiuto.
Da un punto di vista normativo il Belgio autorizza l’eutanasia nel caso in cui la sofferenza della persona sia fisica e psicologica, oltre che non curabile. I giudici hanno ritenuto coerente l’istanza presentata dalla donna e hanno autorizzato l’operazione, avallata precedentemente dai medici.
La donna è morta lo scorso 28 febbraio, esattamente 16 anni dopo il fatto che ha cambiato per sempre la sua vita, quella dell’ex marito e quella dei suoi figli.