Bonus, ultime novità in arrivo decreto superbonus: deroga cessioni, potrebbe arrivare il salvagente crediti fino al 31 marzo 2023. Il governo guidato da Giorgia Meloni è al lavoro per studiare un sistema di deroghe – partendo dal sisma bonus, dalle case popolari e dalle Onlus – in grado di continuare a garantire lo sconto in fattura. La deroga comporterebbe la sospensione delle norme del decreto di blocco dei crediti del 17 febbraio scorso. Ad oggi, appare di più difficile risoluzione la questione degli incapienti, dei soggetti cioè che non hanno abbastanza capienza fiscale per utilizzare i bonus guadagnati con gli interventi di riqualificazione energetica e di ristrutturazione nella dichiarazione dei redditi. Per gli esodati del superbonus 110% la deroga dovrebbe arrivare mediante un nuovo ed ulteriore provvedimento del governo. Tra le modifiche più attese sul superbonus, anche gli interventi sulle villette e unità abitative unifamiliari: non è escluso che la proroga arrivi, in questo caso, fino al 31 marzo prossimo. Ciò che il governo starebbe mettendo in piedi è un salvagente per la cessione dei crediti maturati sui lavori del 2022, i cui proprietari di immobili hanno subito gli effetti di blocco da un giorno all’altro e, in vari casi, anche in via retroattiva rispetto agli investimenti già effettuati, quanto meno per la firma dei preliminari o dell’acconto ai fornitori.
Bonus, ultime novità in arrivo decreto superbonus: deroga cessione crediti sismabonus e villette
I primi superbonus 110% da salvaguardare, secondo le intenzioni del governo Meloni, sono quelli relativi ai lavori su messa in sicurezza da eventi sismici (sisma bonus), case popolari e Onlus. La maggioranza di governo è a lavoro per sospendere – a favore dei soggetti coinvolti – il decreto di blocco della cessione crediti entrato in vigore il 17 febbraio 2023. Una proroga arriverebbe, invece, per i proprietari delle villette o delle unità abitative unifamiliari rispetto alle norme del decreto emanato due settimane fa: le agevolazioni verrebbero mantenute fino al 31 marzo 2023, purché entro il 30 settembre 2022 sia stato realizzato almeno il 30% di stato di avanzamento dei lavori (Sal). Occorrerà più tempo – ma non è escluso che arrivino novità tra queste deroghe o in un successivo provvedimento ad hoc – per gli incapienti, ovvero quelli che sono definiti come gli “esodati del superbonus”. Non avendo sufficiente capacità fiscale nella dichiarazione annuale dei redditi, questi soggetti non possono utilizzare le quote dei bonus, unica alternativa rimasta dopo il blocco dello sconto in fattura e la cessione dei crediti d’imposta. Un intervento in loro favore potrebbe arrivare nelle prossime settimane, soprattutto per i soggetti a basso reddito che, peraltro, avrebbero difficoltà a utilizzare anche il superbonus 90% del 2023 che prevede un quoziente reddituale massimo di 15mila euro tra i requisiti dei richiedenti.
Bonus edilizi su piccoli lavori in edilizia, quali modifiche per cambio caldaia e infissi
Un salvagente per la cessione dei crediti d’imposta dei bonus edilizi relativi all’anno 2022 sarebbe allo studio anche per la data di scadenza del 31 marzo 2023 della comunicazione all’Enea. Secondo quanto si apprende, l’Agenzia delle entrate potrebbe aprire una specifica piattaforma dove procedere con la registrazione dei crediti stessi per i quali sia già stata aperta nel frattempo la pratica presso la banca. Basterebbe, pertanto, questo adempimento – purché in data anteriore al 31 marzo prossimo – per essere in regola con la comunicazione di avvenuta cessione del credito o dello sconto in fattura applicato agli investimenti. La novità arriverebbe per accorciare i tempi di lavorazione di varie pratiche che, prolungandosi, potrebbero lasciare nel limbo svariati bonus edilizi. Infine, qualche apertura potrebbe arrivare sui piccoli lavori in edilizia libera, come il cambio della caldaia o degli infissi. Per questi lavori, si firma prima il contratto, poi si versa un acconto, prima di attendere mediamente due o tre mesi per l’avvio concreto dei lavori. Tempi incompatibili con il decreto di blocco crediti secondo il quale, sono ammessi alla detrazione del 50% i lavori iniziati entro il 16 febbraio scorso. Il relatore del decreto, Andrea de Bertoldi di Fratelli d’Italia, ha detto che, “con ragionevole ottimismo, il problema dovrebbe risolversi”.