Kem Sohka ha scelto il lavoro giusto nel Paese e nel tempo sbagliato: la Cambogia di Hun Sen. Kem Sohka è il più importante leader dell’opposizione cambogiana ed oggi è stato condannato a 27 anni per tradimento, in un processo che, secondo i critici, era politicamente motivato. Dovrà scontare la pena agli arresti domiciliari.
Cambogia leader opposizione condannato, la storia di Kem Sohka
A luglio in Cambogia ci sono le elezioni e a Kem è stato impedito di candidarsi e di votare. Lui è l’ex leader dell’ormai dissolto Cambodian National Rescue Party (CNRP) ed è stato accusato di tradimento per aver cospirato con potenze straniere (gli Stati Uniti) al fine di rovesciare il governo di Hun Sen. Kem nega tali accuse ed i suoi avvocati dicono che ha intenzione di presentare ricorso. La sua popolarità è aumentata nelle passate elezioni, fino al punto in cui era pronta a spodestare Hun Sen e il suo partito. Ma il Cambodian National Rescue Party è stato bandito prima delle elezioni del 2018 e la maggior parte dei suoi leader è stata perseguita o costretta all’esilio.
Kem Sohka è stato arrestato per la prima volta nel 2017, sulla base di un video del 2013 in cui affermava di aver ricevuto sostegno da gruppi democratici statunitensi. “Cospirazione inventata”: così l’ambasciata degli Stati Uniti ha definito l’accusa pronunciandosi sul caso. Anche il commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite ha chiesto il rilascio di Kem Sohka dicendosi fortemente preoccupato per “la base delle accuse e lo svolgimento del processo”. Levata di scudi anche dai parlamentari dell’ASEAN (l’Associazione delle Nazioni del Sudest Asiatico) che si sono opposti alla sentenza definendolo un “atto di pura vendetta del premier Hun Sen”. Loro sottolineano che le elezioni previste per luglio, che saranno le prime senza un’opposizione parlamentare, “non saranno libere e democratiche”. “L’autoritarismo ha vinto”, ha commentato Phil Robertson, direttore regionale di Human Rights Watch.
Hun Sen, il leader della Cambogia, ha 70 anni ed è una delle personalità politiche più autocrate e longeve al mondo. È al potere dal 1985. Ci si aspetta che si candiderà di nuovo alle elezioni di luglio, anche se alcuni credono che stia progettando di cedere il potere al figlio maggiore, Hun Manet. E già qualche sospetto si era manifestato quando il leader, il mese scorso, aveva fatto chiudere Voice of Democracy, conosciuto anche come VOD, uno degli ultimi media indipendenti del Paese, affermando di aver pubblicato una storia che attaccava suo figlio e danneggiava la reputazione del governo. In Cambogia non esistono più media critici nei confronti di Hun Sen.