Superbonus, polemica Giuseppe Conte-governo Meloni sul fatto che il superbonus sarebbe una misura accessibile solo ai ricchi. Sugli interventi di ristrutturazione delle case mediante la misura introdotta dall’allora governo del Movimento 5 Stelle è intervenuto poco fa – e lo ha fatto a gamba tesa – l’ex presidente del Consiglio: ‘Spazzata via un’altra bufala del governo Meloni’. In un video postato su Twitter, Conte inquadra un palazzo di Udine con l’effige di Giosuè Carducci: “Questo è un palazzo Ater, un alloggio popolare. Qui è stato realizzato il superbonus, abbiamo incontrato gli inquilini che ci hanno appena detto che risparmiano di media fino a 700 euro l’anno sul costo delle bollette“. Giuseppe Conte è stato accompagnato nella visita a Udine ai palazzi Ater per verificare chi abbia beneficiato del superbonus e sui bonus edilizi da Stefano Patuanelli, attuale senatore del M5S. L’ex ministro del ministero dello Sviluppo economico (Mise), proprio nei giorni scorsi, è intervenuto a più riprese, soprattutto contro esponenti di Italia Viva, sottolineando come il superbonus abbia fatto scendere il debito pubblico in rapporto al Pil e generato vantaggi economici, ambientali e sociali dalla cessione dei crediti d’imposta.
Superbonus Conte Meloni, polemica su misura per ricchi
‘Un’altra balla del governo di Giorgia Meloni che viene spazzata via, riguardo al superbonus come misura per i ricchi”, ha detto poco fa Giuseppe Conte in un video registrato a Udine, nelle vicinanze di alloggi in edilizia popolare. Stefano Patuanelli ha chiesto a una signora come fosse prima del superbonus la situazione degli alloggi Ater: “Non si può dire – ha risposto ironicamente la signora – decadente”. “Tutti hanno cambiato le finestre, le verande, le entrate – ha aggiunto un signore del posto – Questo riqualifica tutta l’area. Io ho pensione minima e sono contentissimo del superbonus che ha permesso di fare cose buone”. “Un governo con le idee molto confuse anche nel rapporto con i territori – ha spiegato Stefano Patuanelli – Il giorno in cui Giancarlo Giorgetti (ministro dell’Economia, n.d.r.) metteva fine al meccanismo della cessione dei crediti, ma soprattutto vietava alle pubbliche amministrazione di acquistare i crediti che sono nei cassetti fiscali, una delle modalità con la quale si cerca di disincagliare quei bonus, il presidente Massimiliano Fedriga aveva fatto un provvedimento con cui consentiva alla Regione Friuli Venezia Giulia di acquistare i crediti delle imprese. Quindi il governo e la stessa forza politica che non parla con i territori – conclude Patuanelli – e il presidente Fedriga col ministro Giorgetti evidentemente non si sono sentiti. O forse non si sono capiti”.
Bonus, debito pubblico in diminuzione? Ecco cosa dice l’Istat
Non solo risparmio in bolletta per i cittadini che hanno fatto lavori di efficientamento energetico con il superbonus, ma anche benefici sul debito pubblico, contrariamente a quando sostengono gli avversi politici della maggioranza e dell’opposizione del M5S. Stefano Patuanelli è tornato sulla questione del presunto “buco da 120 miliardi di euro” sui conti pubblici che avrebbe causato il superbonus, riportando i dati Istat sulla contabilità nazionale che indicano, per il 2022, un rapporto al 144,7% rispetto al Pil, in diminuzione di oltre cinque punti percentuali rispetto allo stesso rapporto (149,8%) del 2021. In altre parole, il debito pubblico del 2022 è sceso rispetto a quello dell’anno precedente, con un risultato che è andato meglio anche rispetto alle aspettative della Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (Nadef).
Bonus edilizi, benefici su occupazione e lavori per famiglie fino a 2mila euro di reddito mensile
Inoltre, Patuanelli riporta: “Nell’ultimo report Nomisma si parla di superbonus e di cedibilità dei crediti, bisogna sempre avere un quadro complessivo: il ritorno sull’economia reale”. Dal punto di vista economico, secondo i dati Nomisma, il superbonus ha avuto un impatto di 195,2 miliardi di euro a fronte di 60,5 miliardi di detrazioni fiscali previste a fine lavori; l’ambiente ne ha beneficiato per il contributi alla decarbonizzazione (-1,42 milioni di tonnellate di CO2), alle energie rinnovabili inserite dal 2019 al 2022 per 167 milioni di kW all’anno, e al valore economico di CO2 in termini di risparmio (11,2 milioni di euro). Inoltre, il risparmio in bolletta medio per ogni beneficiario del superbonus è pari a 964 euro all’anno, corrispondenti a 29 miliardi totali a parità di qualità abitativa. Il settore delle costruzioni ne ha beneficiato con 641mila occupati in più, oltre ai 351mila degli altri settori. Infine, per ricollegarsi alla misura del superbonus non valida solo per i ricchi, Nomisma calcola i beneficiari in 1,7 milioni di appartenenti alle fasce meno abbienti, i cui redditi siano inferiori o uguali ai 2.000 euro al mese. L’aumento delle classi energetiche ha accresciuto il valore immobiliare degli edifici coinvolti in lavori del superbonus per 7,1 miliardi di euro.