Il senatore Pd Bruno Astorre è morto mentre si trovava in uno degli uffici del Senato a palazzo Cenci. La causa della morte è ancora da chiarire. Sul posto si trovano il segretario generale di Palazzo Madama, accompagnato dal dirigente dell’ispettorato della Polizia di Stato presso il Senato. Bruno Astorre era nato a Roma l’11 marzo 1963 e avrebbe tra poco compiuto 60 anni.
«Rimango attonito alla tragica notizia della morte di Bruno Astorre. Non riesco a trovare parole di fronte ad un simile dramma. C’è il silenzio. C’è la preghiera. L’abbraccio ai suoi cari», scrive su twitter l’ex segretario dl Pd, Enrico Letta.
Bruno Astorre causa morte
Non sono ancora chiare le cause della morte di Astorre. Non è noto che fosse malato. Secondo il Corriere della Sera una delle ipotesi è quella del suicidio. Il corpo del senatore è stato trovato senza vita in uno degli uffici del Senato, per la precisione a palazzo Cenci. Secondo quanto ricostruito, Astorre si sarebbe lanciato dal quarto piano della finestra interna che affaccia sul cortile. Non sono chiari al momento i motivi che hanno portato al tragico gesto.
Moglie, figli
Il 4 settembre 2021 Astorre aveva sposato Francesca Sbardella, ex consigliera comunale e attuale sindaca di Frascati. Il rito civile era stato celebrato dal vice presidente della Regione Lazio Daniele Leodori, presso la dimora antica di Villa Mondragone, che si interseca nei boschi tra Frascati e Monte Porzio Catone, alle spalle del Monte Tuscolo. Il senatore non aveva figli.
Biografia
Nato a Roma, viveva a Frascati. Dopo aver conseguito la laurea in economia e commercio alla LUISS Guido Carli di Roma con la votazione di 110/110 e lode, fu assunto nel centro studi di Capitalia.
Militante nella Democrazia Cristiana, con il Partito Popolare Italiano fu eletto consigliere comunale a Colonna nel 1995 e successivamente fu primo degli eletti al Consiglio provinciale di Roma nel 1998. Diventò consigliere regionale del Lazio con La Margherita nel 2003, e fu rieletto nel 2005 nelle liste de L’Ulivo, che sostenevano il candidato presidente vincente, Pietro Marrazzo. Diventò così assessore ai Lavori Pubblici ed alla Casa nella giunta Marrazzo, incarico che mantiene fino a quando il 16 settembre 2009 non diventò Presidente del Consiglio regionale del Lazio, subentrando a Guido Milana nel frattempo eletto eurodeputato al Parlamento europeo.
Venne poi eletto al Senato nelle liste del Pd.
Nel 2018 era diventato segretario regionale del PD per il Lazio. Alle elezioni politiche del 25 settembre 2022 era stato eletto come capolista nel collegio plurinominale Lazio 02 per il Senato.