Da Bruxelles sono partite tante indicazioni su come le imprese debbano esser più sostenibili, Gianna Gancia ha invitato le donne di Confimi. Ma la sostenibilità e il digitale per le imprese al femminile rappresentano un’occasione o un rallentamento per l’economia dell’impresa? Una maggiore attenzione alla sostenibilità e al digitale da parte delle imprese al femminile si è accentuata dopo la crisi pandemica e probabilmente è in fase di incremento anche alla luce della crisi generata dal conflitto Russia-Ucraina, soprattutto in relazione ai temi dell’autonomia energetica. Le start up delle donne sono, in prevalenza, di piccole dimensioni, ma presentano caratteristiche e obiettivi altamente definiti: innovative, maggiormente green e sostenibili e puntano a migliorare la qualità della vita. Ma le azioni sporadiche non bastano. La sostenibilità deve essere integrata in tutti i processi e le professionalità aziendali. Creare di pari passo anche una sostenibilità delle risorse umane nelle imprese, sempre più consapevoli degli impatti provocati dal cambiamento climatico sul pianeta e dell’importanza di adottare comportamenti responsabili orientati allo sviluppo sostenibile. La sfida è quella di trovare soluzioni, utilizzando risorse che abbiano un impatto pari a zero o positivo sulla vita del pianeta e delle persone. Si è parlato di tutto questo nella trasmissione “Dire Donna Oggi” in onda su Cusano Italia Tv e registrata dal Parlamento Europeo a Bruxelles.
“Abbiamo sempre più gli occhi puntati sull’Ue, ma le politiche comuni non sono poi molte, perfino sulla definizione d’impresa femminile, punto programmatico di ogni piano di sviluppo europeo, non c’è condivisione”.
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Da Bruxelles la sostenibilità delle imprese con Gancia e Confimi
Così Vincenza Frasca, Presidente del Gruppo Donne di Confimi Industria in visita al Parlamento Europeo ospite di Gianna Gancia, Eurodeputata della Lega organizzatrice dell’iniziativa.
“Da donna imprenditrice – ha sottolineato la stessa Gianna Gancia – ho sempre appoggiato le politiche a favore dell’imprenditoria femminile. Oggi sono onorata di poterlo fare attivamente in qualità di Eurodeputata e farò del mio meglio per percorrere questa strada tutte insieme».
Prosegue e si amplia quindi l’attività di rappresentanza delle imprese femminili che il gruppo donne di Confimi Industria ha avviato più di due anni fa con una interrogazione parlamentare che trovò subito l’appoggio anche della Vicepresidente Pina Picierno.
“Non si tratta solo di riconoscere una professione già legittimata dal fare impresa – ricorda ancora una volta la presidente del Gruppo Donne di Confimi – ma di poter competere alla pari. Abbiamo una definizione comune di PMI perché non averla delle imprese al femminile?” ribadisce la Frasca da Bruxelles.
È una sfida questa dove i grandi problemi, primo tra tutti il cambiamento climatico, impongono alle imprese di rivedere profondamente i loro modelli di business. Cogliere le opportunità provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che vedono nel digitale e nel green i punti fondanti degli investimenti. Le aziende che riusciranno a crescere, e non solo a sopravvivere, sono quelle che creano valore sostenibile nel lungo periodo e guardano con intelligenza al domani. Ma perché è così importante intraprendere questo cammino? Essere più attenti all’ambiente tanto quanto alla salute e al benessere delle persone aiuterà a orientare i consumi nel prossimo futuro e innescare un circolo virtuoso. Proprio il PNRR è maggiormente in evidenza da parte del governo italiano nel dialogo con la commissione Europea un PNRR da aggiornare secondo Palazzo Chigi alla luce di una realtà che oggi è piuttosto diversa, con costi in ascesa per tutti i settori che rendono più complicata la messa a terra dei vari progetti. Come fa discutere l’orizzonte europeo che nei prossimi giorni discuterà di una direttiva per le cosiddette case green. Entro il 2030 gli edifici pubblici e privati secondo questa direttiva dovranno essere almeno nella classe E ed arrivare ad emissioni zero entro il 2050.