Gli attivisti di Fridays For Future sono pronti a manifestare in 55 città italiane sulla scia del Global Climate Strike internazionale. L’obbiettivo principale di questo movimento è mettere al centro dell’attenzione l’energia rinnovabile e protestare contro gli extra-profitti delle grandi aziende e il fenomeno del greenwashing.
Chi sono gli attivisti di FridaysForFuture?
SI tratta di un movimento guidato e organizzato dai giovani nato all’inizio nell’agosto 2018, dopo che la quindicenne Greta Thunberg e altri giovani attivisti si sono seduti davanti al parlamento svedese ogni giorno di scuola per tre settimane, per protestare contro la mancanza di azione su la crisi climatica.
Le tappe nelle città italiane
I cortei sono partiti intorno alle 9 da quasi tutte le città. A Milano, manifestazione da Largo Cairoli, a Napoli da Piazza Dante, a Torino da Piazza Castello, a Bologna da Piazza San Francesco, a Firenze da Piazza Santa Maria Novella. A Palermo il corteo parte da Piazza Verdi alle 16.00.
Se ci bloccano il futuro, noi blocchiamo la città.
Hanno dichiarato alcuni giovani attivisti.
L’appuntamento principale è Roma, dove il corteo sfila dalla mattina da Piazza Della Repubblica fino a piazza di Porta San Giovanni. La manifestazione percorrerà viale Luigi Einaudi, piazza dei Cinquecento, via Cavour, piazza dell’Esquilino, via Liberiana, piazza di Santa Maria Maggiore, via Merulana, largo Brancaccio, via Merulana, viale Manzoni, via Emanuele Filiberto.
Ad aprire il corteo nella Capitale è stato un cartonato di un cane a sei zampe, simbolo di Eni, che sovrasta una montagna di banconote. E un pallone azzurro a forma di pianeta Terra.
Vogliamo smascherare le politiche di greenwashing che vediamo nelle aziende capitalistiche, che di riempiono la bocca di un’ecosostenibilità dedita al profitto.
Ha detto Lorenzo, 16 anni, studente del liceo Gullace.
I motivi della protesta
Nel mirino della protesta di questi giovani attivisti ci sono le grandi aziende del fossile che hanno accumulato enormi extraprofitti, mentre dilaga la povertà energetica. Ma non solo. Lo scopo del movimento è favorire la realizzazione di comunità energetiche, trasporti capillari, servizi pubblici per città vive e accessibili.
I ragazzi hanno lanciato un appello al governo italiano:
Chiediamo misure radicali per finanziare le fonti energetiche rinnovabili. Che siano tassati gli extra profitti delle aziende energetiche che stanno guadagnando con la crisi della guerra in Ucraina. E poi investire nelle città, che oggi sono invivibili.
In merito al trasporto pubblico e privato, dice il portavoce di FFF Alessandro Marconi, il movimento ambientalista si aspetta “da tutti i partiti, soprattutto da quelli che si dicono di sinistra, un cambio radicale”.
Durante le manifestazioni non mancano poi slogan contro la guerra, contro l‘invio di armi in Ucraina, contro le autostrade, a favore dei diritti e della legalizzazione della cannabis.