La sindrome dell’intestino permeabile, è legata al deterioramento delle pareti interne del nostro intestino.

Le pareti interne dell’intestino sono ricoperte infatti, dalla barriera intestinale, che è costituita da cellule ricoperte di muco, nel quale si trovano i batteri che costituiscono il cosiddetto “microbiota” dell’intestino. Il compito della barriera è quello di fermare l’ingresso dei funghi, dei virus e delle tossine verso il circolo sanguigno e di permettere alle sostanze nutritive, di permeare nello strato protettivo ed entrare in circolo.

Tra le diverse funzioni del microbiota, ovvero la popolazione di microrganismi “buoni” che vivono nel nostro corpo, c’è anche quella di tenere unite le giunture delle cellule della barriera intestinale.

Quando l’equilibrio del microbiota è sconvolto (in questo caso si parla di disbiosi), tale funzione viene a meno e le maglie della barriera intestinale si diramano, dando così origine alla sindrome dell’intestino permeabile.

Come si manifesta la sindrome dell’intestino permeabile?

I sintomi sono gonfiore, dolore, crampi addominaliborbottii intestinali e meteorismo. Inoltre potrebbe manifestarsi una certa irregolarità intestinale, con fasi di stipsi e di diarrea. A questi sintomi potrebbero affiancarsi un assorbimento insufficiente delle vitamine e dei nutrienti e un aumento degli indici infiammatori nel sangue.

sindrome dell'intestino permeabile
sindrome dell’intestino permeabile

La causa è la disbiosi: in cosa consiste?

La disbiosi è una condizione in cui la flora batterica viene alterata sia in termini di qualità che di quantità e i microrganismi “cattivi” diventano di prevalenza. Le cause possono essere varie: patologie, cattiva alimentazione, terapie farmacologiche o radio, stress…

Diagnosi e cura la sindrome dell’intestino permeabile

Per diagnosticare questo disturbo, rispetto ad altre problematiche intestinali, che danno sintomi molto simili, si utilizzano degli specifici test genetici per analizzare il microbiota in termini quantitativi e qualitativi. 

Per trattarla invece dobbiamo trattare la disbiosi. Il primo step è curare l’alimentazione, evitando il fumo. Si prescrivono poi probiotici e vitamine, ma attenzione ad assumerli solo sotto prescrizione medica. Infatti prima di iniziare la terapia con i probiotici bisogna conoscere la composizione del microbiota alterato, per evitare di peggiorare il quadro.