Ormai è risaputo che il rapporto tra Simone Tartarini e Lorenzo Musetti vada ben oltre il tennis ed è stato proprio l’allenatore dell’azzurro a raccontare le difficoltà dell’ultimo periodo, anche da un punto di vista umano. La partenza per la trasferta in Sudamerica sembrava poter segnare l’inizio di un nuovo percorso di rivincite e conferme per Lorenzo che però è decisamente partito male nei primi scontri di questa stagione, anche considerando il livello degli avversari.
Vittoria a parte nella United Cup, per Musetti sono arrivate quattro sconfitte contro Lloyd Harrys, Pablo Varillas, Nicolas Jarry e Jaume Munar, tutti profili di un livello senza dubbio inferiore rispetto all’italiano. Dal canto suo, coach Tartarini non ha nascosto il duro impatto emotivo di tali sconfitte sul morale e la convinzione di Lorenzo:
Indubbiamente una trasferta molto negativa, soprattutto considerando che eravamo arrivati qua con aspettative molto alte. Negli ultimi giorni di allenamento Lorenzo stava giocando molto bene ed appariva veramente in ottima forma, sia tecnicamente che fisicamente.
Tennis, Tartarini spiega il periodo negativo di Musetti
A sancire l’inizio di un periodo certamente difficile per il tennista carrarese è stata per l’appunto una la prima sconfitta che ha dato vita poi ad una serie di prestazioni negative. A raccontare il momento è stato proprio Simone Tartarini che ha descritto così questo periodo:
È successo che la prima sconfitta ha rovinato tutto. Lorenzo ha accusato il colpo perché proprio non se l’aspettava. E’ cambiato immediatamente il suo atteggiamento, è diventato molto negativo verso se stesso e questo l’ha portato a irrigidirsi e a bloccarsi anche da un punto di vista fisico. Insomma ha cominciato a vedere tutto nero e non ha saputo reagire.
Non solo una questione di mentalità naturalmente ma anche tecnica perché corpo e mente sono sincronizzati e se una delle parti non risponde, certamente ne risente anche l’altra sul piano del gioco. A peggiorare la situazione c’è stato uno scenario a cui forse Musetti non era preparato:
Lui aveva in mente la terra rossa europea e qui invece abbiamo trovato tutt’altre condizioni. Gran vento e temperature rigide a Buenos Aires, a Rio il fondo del campo era molto secco e quindi la terra risultava parecchio scivolosa e a Santiago si giocava in quota. Potremmo poi aggiungere che non si è trovato per niente bene con le palle Wilson veramente molto dure. Ma tutto questo non è per cercare scuse ma solo per definire la cornice di quanto accaduto.
Insomma, non un bellissimo modo per festeggiare un compleanno ma di certo il futuro di Lorenzo sarò roseo.