È morta questa notte, dopo essere stata ricoverata per giorni, in Belgio, la bimba di sei mesi di origini italiane che, secondo quanto riportato dall’educatrice che l’aveva in custodia all’asilo nido, si sarebbe ferita in seguito ad una caduta accidentale. Sulla sua versione gli inquirenti hanno dei dubbi: ecco perché, nelle scorse ore, hanno deciso di aprire un’inchiesta per presunte percosse. L’ipotesi è che la donna, una trentenne, possa aver aggredito la piccola, per motivi ancora da chiarire.
Bimba italiana morta Belgio: la versione dell’educatrice non convince gli inquirenti. Si indaga
L’incidente che ha portato alla morte della piccola di sei mesi è avvenuto in un asilo nido di Kessel-Lo, nei pressi di Lovanio, in Belgio, dove i suoi genitori si trovano da anni per lavoro. Secondo quanto emerso dalle indagini, sembra che la bimba fosse stata lasciata in custodia ad un’educatrice di trent’anni quando, stando alla sua versione dei fatti, sarebbe caduta accidentalmente dal fasciatoio, al momento del cambio, riportando gravi lesioni al cranio e un’emorragia celebrale. Lesioni che ne avrebbero poi provocato il decesso e che, secondo il medico legale che ha effettuato l’esame autoptico sulla salma, non sarebbero compatibili con la ricostruzione fatta dalla donna. Ecco perché le autorità hanno deciso di aprire un’inchiesta per presunte percorre: l’ipotesi è che la trentenne possa aver aggredito la piccola, per motivi ancora da accertare.
“Non si sveglierà più”, hanno annunciato i genitori della bimba che, dopo essere stata ricoverata per giorni in rianimazione in ospedale, alla fine non ce l’ha fatta. “Sono stati i sei mesi più belli della nostra vita – hanno aggiunto – e la sua perdita ci lascia una voragine nel cuore. Il babbo e la mamma ti penseranno sempre. Addio piccola”. La mamma è originaria di Carmiano, nel Salento; il papà di Pisa. La perdita della loro bimba ha lasciato sconvolte le comunità locali d’origine. “Questa storia ci lascia tutti sconvolti – ha dichiarato il sindaco di Carmiano, Giovanni Erroi -. Siamo davvero rammaricati e vorrei esprimere il mio cordoglio e le condoglianze a nome di tutta la cittadinanza alla famiglia per questo tragico incidente. Conosco tutti i parenti della madre, il fratello, i cugini. Carmiano ha 12mila abitanti. La madre è via ormai da qualche anno”. Si terranno in Belgio anche i funerali della piccola.
Bambino morso all’asilo Palmi: al via il processo contro gli imputati
A Palmi, in provincia di Reggio Calabria, ha invece preso il via il processo riguardante l’aggressione avvenuta in un asilo nido privato nel 2021. Secondo la denuncia di una mamma, suo figlio, di poco meno di due anni, era finito in ospedale a causa delle gravi lesioni riportate dopo essere stato morso e picchiato da un altro bambino durante il riposo pomeridiano svoltosi per oltre 40 minuti senza vigilanza. Per i fatti sono state iscritte nel registro degli indagati quattro persone: le tre educatrici che avevano ricevuto in custodia il piccolo e che avrebbero dovuto sorvegliarlo, insieme agli altri bambini, evitando l’attacco, e il titolare della struttura, rispettivamente per abbandono di minore e favoreggiamento personale. L’ultimo, in particolare, avrebbe cancellato parte della memoria del sistema di videosorveglianza dell’asilo, prima di consegnare tutto agli inquirenti. “Non voglio ragioni, né colpe. Non voglio accusare, né essere adirata. Non voglio strumentalizzare ciò che è accaduto, ma voglio solo la verità – aveva scritto la mamma del piccolo in un post pubblicato su Facebook, in cui mostrava anche le foto delle ferite riportate da suo figlio-. È vero, gli incidenti possono capitare ovunque […], ma vorrei delle risposte. Dov’erano le maestre e i tutori mentre lui gridava e chiedeva aiuto? Perché non siamo stati chiamati? Come mai non sono stati chiamati i soccorsi? Perché?”. I suoi dubbi saranno chiariti in aula.