Nel periodo tra il 24 febbraio e il 2 marzo, l’incidenza di casi Covid in Italia risulta in lieve diminuzione: è quanto emerge dal consueto bollettino settimanale, frutto del monitoraggio dell’Iss, l’Istituto superiore di Sanità, e del ministero della Salute. Per la settimana appena trascorsa l’incidenza ammonta a 45 casi ogni 100mila abitanti.
L’indice Rt medio calcolato sui casi sintomatici nel periodo tra l’8 e il 21 febbraio è stato pari a 0,94 (range 0,85-1,12): in leggero aumento rispetto alla settimana precedente, ma ancora al di sotto della soglia epidemica. Stabili i dati sui ricoveri: a livello nazionale, nelle aree mediche e nei reparti ordinari il tasso di occupazione si attesta al 5,2%. Anche il tasso di occupazione in terapia intensiva si dimostra fermo all’1,4% il 2 marzo, contro l’1,3% del 23 febbraio.
Bollettino Covid oggi, nessuna Regione è considerata ad alto rischio: 10 moderato e 11 basso
Nessuna Regione è classificata a rischio alto: dieci sono a rischio moderato e undici a rischio basso. 15 territori riportano almeno un’allerta di resilienza, che l’Istituto superiore di Sanità stila per produrre una classificazione del rischio, da molto bassa a molto alta, tenendo anche conto della resilienza dei servizi sanitari.
A registrare molteplici allerte di resilienza sono invece quattro Regioni italiane: Emilia Romagna, Liguria, Toscana e Puglia. A rischio moderato troviamo la Calabria (ad alta probabilità di progressione), Emilia-Romagna, Liguria, Marche, Piemonte, Provincia Autonoma di Trento, Puglia, Toscana, Valle d’Aosta e Veneto.
Covid, l’Oms conta i casi in tutto il mondo: oltre 758 milioni di contagi, più di 6,8 milioni di decessi
Intanto, nel suo bollettino settimanale, l’Organizzazione mondiale della sanità snocciola i dati relativi ai casi di Covid in tutto il mondo: a partire dall’inizio della pandemia al 26 febbraio scorso sono oltre 758 milioni i casi confermati di persone contagiate dal virus, con più di 6,8 milioni di decessi. Nel far notare come da settimane il trend sia in calo, l’Oms precisa però come “le tendenze attuali sono sottostime del numero reale di infezioni e reinfezioni”, dovute anche alla “riduzione dei test e ai ritardi nella segnalazione in molti Paesi”.
Dal 30 gennaio al 26 febbraio, in tutto il mondo sono stati registrati circa 4,8 milioni di contagi e oltre 39.000 decessi, con un calo rispettivamente del 76% e del 66% rispetto ai 28 giorni precedenti. Picchiata importante anche per l’Italia, dove si segnalano 1.190 decessi in quattro settimane, pari al -40%.