Avrebbero abusato della 22enne americana per “divertimento”, approfittando dell’inferiorità psicofisica provocatagli dall’assunzione di alcol e ridicolizzandola, facendola oggetto di volgarità e frasi violente in una lingua a lei non nota. Sono queste le conclusioni a cui sono arrivati i giudici del tribunale del Riesame, secondo quanto riportato dall’Ansa, relativamente al caso di Mattia Lucarelli e Federico Apolloni, i due calciatori 23enni indagati insieme ad altri tre giovani e arrestati il 20 gennaio scorso con l’accusa di stupro. Nonostante i gravi indizi di colpevolezza a loro carico, si è deciso di confermare la revoca degli arresti domiciliari.

Calciatori accusati di stupro: cosa ha stabilito il Riesame

I fatti del presunto stupro risaliribbero alla notte tra il 26 e il 27 marzo del 2021 e si sarebbero verificati al termine di una serata trascorsa da Mattia Lucarelli e Federico Apolloni, all’epoca calciatori del Livorno, insieme ad alcuni amici -anch’essi indagati – nella discotesa “Il Gattopardo” di Milano: secondo quanto raccontato dalla vittima, una studentessa americana di 22 anni che avrebbe conosciuto il gruppo di giovani fuori dal locale, questi l’avrebbero condotta in un appartamento di Milano approfittando del suo stato di “inferiorità psicofisica” causato dal consumo di alcol e avrebbero abusato a turno di lei. Di quella sera la ragazza ricorderebbe solo pochi flash, ma in giro ci sarebbero dei video, già visionati dagli inquirenti, in cui i colpevoli sarebbero stati ripresi proprio negli attimi della violenza.

Qualche settimana fa, i due imputati principali erano stati ascoltati dal Gip e, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, avevano ribadito la loro innocenza. “I due ragazzi sono pentiti per le loro frasi volgari, ma hanno detto che quella sera il clima era goliardico e che la ragazza era sempre d’accordo: ‘con lei scherzavamo e per il fatto che non parlava italiano ci siamo lasciati andare’ hanno spiegato. Comunque, hanno coscienza della gravità della vicenda che stanno affrontando con serietà. Ma affermano che non c’è stata alcuna violenza di gruppo”, aveva riferito il loro legale, l’avvocato Leonardo Cammarata. Ora, a pochi giorni dalla decisione di revocare gli arresti domiciliari nei loro confronti, è arrivato anche il verdetto del Riesame.

Per i giudici non ci sarebbero dubbi. Come “risulta dai video” registrati la sera della presunta violenza, gli indagati sarebbero stati “del tutto indifferenti rispetto alle evidenti condizioni di alterazione della ragazza”: avrebbero scelto di abusare di lei “per il proprio divertimento”, approfittando dello stato di “inferiorità psicofisica” provocato in lei dall’assunzione di alcol. Una condizione che renderebbe ininfluente la prova, di cui aveva parlato la difesa, della “partecipazione attiva e del consenso” della ragazza; consenso che, secondo il Riesame, in condizioni normali non ci sarebbe mai stato. Nelle motivazioni, i giudici ritengono che il gruppo di amici aveva “il chiaro progetto” di abusare di lei “con l’intento di filmare a sua insaputa tutto” per il “gusto di immortalare il momento e poter rivedere e rivivere le proprie ‘prontezze'”.

Ciascuno, infine, “avrebbe avuto il proprio turno”. A riportarlo è l’Ansa. Mettendo in fila tutti gli atti delle indagini preliminari, sarebbero stati confermati, quindi, i gravi indizi di colpevolezza a carico degli imputati e l’attendibilità delle dichiarazioni della giovane. Nonostante ciò, i giudici del Riesame avrebbero deciso di confermare la revoca degli arresti domiciliari nei confronti di Lucarelli e Apolloni – revoca già disposta negli scorsi giorni -, disponendo come misura cautelare sostitutiva l’obbligo di dimora a Livorno e il divieto di uscire di casa dalle 20 alle 8. Per il tribunale si tratta di una misura “sufficiente e adeguata, tenuto conto della peculiarità del caso concreto, dell’assenza di precedenti penali e di segnalazioni di rilievo, dell’inserimento in un rassicurante contesto familiare”.