Frontex cos’è l’agenzia dell’unione europea. Fra le autorità coinvolte nei ritardi e nei rimpalli di responsabilità seguiti al tragico naufragio di una barca di migranti a Cutro (Crotone) c’è anche Frontex, l’agenzia per le frontiere (marine e terrestri) dell’Unione europea, ma di cosa si tratta? Frontex nasce nel 2004 con lo scopo di aiutare gli Stati membri e i paesi che facevano parte dell’area coperta dagli accordi di Schengen a proteggere le frontiere esterne e la libera circolazione di merci e persone all’interno dell’Europa (intesa in senso legislativo e non geografico).Inizia ufficialmente le sue operazioni proprio in quell’anno con i finanziamento degli stati che compongono l’Unione europea, in quanto agenzia ufficiale ha infatti un suo bilancio e impiega mille dipendenti circa, provenienti dai 27 paesi che ne fanno parte. Dal 2016 ha acquisito maggiori responsabilità nell’ambito transfrontaliero e di conseguenza nella lotta alla criminalità transfrontaliera, tanto che ormai è parte integrante della legislazione europea in merito.
Le missioni di ricerca e soccorso
Ufficialmente tra i compiti di Frontex c’è anche quello di ricerca e soccorso dispersi in mare, ma solo ogniqualvolta si verifichino circostanze di necessità nel contesto della sorveglianza delle frontiere marittime. Non fa quindi parte del mandato dell’Agenzia effettuare salvataggi in mare a prescindere dalle circostanze. Così, anche nel caso di frontiere terrestri, Frontex può solo offrire un’assistenza tecnica aggiuntiva ai paesi europei, sempre più spesso negli anni sottoposti a forti pressioni migratorie. Può per esempio inviare attrezzatura aggiuntiva come navi e aerei o semplicemente mettere a disposizione personale di frontiera appositamente formato. Nonostante tali premesse, Frontex dice di avere “agevolato con i propri mezzi il soccorso di circa 24mila persone in mare, nel 2022”.
Il rapporto OLAF e le dimissioni del direttore esecutivo
Non è la prima volta che l’Agenzia si trova coinvolta in diatribe e rimpalli con le autorità locali, né con la stampa. L’ultimo scandalo ha portato alle dimissioni del direttore esecutivo Fabrice Leggeri e alla sua sostituzione con Hans Leijtens, il comandante della Polizia militare dei Paesi Bassi. In sostanza, dopo alcune importanti inchieste giornalistiche di quotidiani e periodici euroepei, l’agenzia europea antifrode (OLAF) aveva raccolto le prove sul fatto che attrezzatura e personale di Frontex erano stati impiegati durante dei respingimenti di massa di migranti richiedenti asilo. I fatti erano avvenuti in Grecia, ma anche le leggi europee vietano questa pratica perché contraria al diritto internazionale e alla salvaguardia dei diritti umani. I più critici nei confronti della gestione Leggeri sostengono che questo sia avvenuto però anche in altri contesti e che si tratti di un comportamento sistematico in quei paesi anti migranti. Da queste accuse Frontex si è sempre difesa, la magistratura di Crotone accerterà ora le eventuali responsabilità nell’ambito del naufragio di Cutro.