Donald Trump per Capitol Hill non avrà l’immunità. Una amara sorpresa per l’ex Presidente degli Stati Uniti, al comando del popolo delle Stolen elections, le elezioni rubate.
La decisione
Donald Trump potrà essere citato in giudizio per l’assalto a Capitol Hill. Cade così una delle ultime, se non l’ultima, tentata difesa del fortino del tycoon newyorkese. La decisione è del Dipartimento di Giustizia, a cui era stato chiesto un parere da una corte d’appello. Secondo i legali della Divisione civile del Dipartimento
“Parlare al pubblico su temi di interesse pubblico è una funzione tradizionale della presidenza ma riguarda la comunicazione pubblica, non include l’incitamento a mettere in pratica una immediata violenza privata”.
Nessuna immunità a Trump per Capitol Hill
Così, mentre Trump ha sempre sostenuto di essere protetto da una “immunità assoluta” conferita a un presidente degli Stati Uniti nello svolgimento delle proprie funzioni, il dipartimento ha dato via libera a due membri della polizia di Capitol, e undici rappresentanti democratici della Camera, a citare in giudizio Trump per i danni fisici e psicologici sofferti durante la rivolta.
Il dipartimento accoglie le richieste, si può citare l’ex Presidente
La citazione presentata dai poliziotti e dai deputati si rifà a una norma che autorizza a chiedere i danni quando rappresentanti ufficiali del governo usano minacce e intimidazioni che vanno oltre le loro funzioni. A dicembre una corte d’appello aveva discusso la posizione di Trump attorno a una domanda: poteva, da presidente, incitare migliaia di persone a “combattere fino alla fine” per bloccare il Congresso dal riconoscere i risultati elettorali delle presidenziali del 2020? Non essendo arrivati a una decisione, la corte aveva chiesto il parere al dipartimento Giustizia. Dipartimento che è ricorso a questa norma, che fu scritta dopo la Guerra civile, come risposta al Ku Klux Klan.