La cybersecurity costituisce un tema sempre più centrale in Italia, in un contesto in cui gli attacchi “sono più che raddoppiati” nel nostro Paese: lo conferma Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, che assicura come il Mimit sia “in prima linea” in favore della sicurezza informatica.
Urso è intervenuto al CyberSec 2023, conferenza internazionale dedicata alla cybersecurity, snocciolando alcuni dati indicativi su come la tematica della sicurezza informatica sia fortemente centrale nella vita di individui e imprese.
Solo in Italia tra il 2021 e il 2022 gli attacchi hacker sono più che raddoppiati mettendo a rischio l’incolumità di dati di imprese, persone e strutture strategiche. Il rischio è altissimo e la cybersicurezza è l’unica risposta per difendere la sovranità digitale e tecnologica in Italia e in Europa”.
In quest’ottica, il ministero presieduto da Urso si dimostra attivo su questi temi, “a cominciare dalla partecipazione attiva al Comitato Interministeriale per la Cybersicurezza che lo scorso maggio ha approvato la Strategia Nazionale per la Cybersicurezza e l’annesso Piano di implementazione predisposti dall’Agenzia Nazionale per la Cybersicurezza che da subito è diventata il punto di riferimento agli strumenti di supporto alla transizione digitale del Paese”.
Cybersecurity, gli investimenti in Europa “di gran lunga inferiori” a quelli negli Usa
Al CyberSec 2023 è intervenuto anche Luca Nicoletti, Capo dei Programmi Industriali, Tecnologici, di Ricerca e Formazione del Dipartimento per la Trasformazione Digitale dell’Agenzia Nazionale per la Cybersicurezza, sottolineando come gli investimenti in Europa nel mercato della cybersecurity siano stati di gran lunga inferiori a quelli negli Usa nel 2021.
Per spiegare quanto ancora ci sia da lavorare su quest’ambito, basti pensare che solo il 50% delle aziende ha un Ciso, acronimo di Chief information security officer: per questo, secondo Alessandro Manfredini di Aipsa, l’Associazione italiana professionisti security aziendale, “bisogna spingere su questo settore”, considerato “sempre più decisivo anche per il business delle aziende” perché quella della cybersicurezza “è una partita che si gioca tutti assieme”. Il cosiddetto manager della sicurezza è maggiormente presente a livello globale, dove “due terzi delle aziende” hanno un Ciso che dipende direttamente dal vertice aziendale.
Dal canto suo, Urso ha sottolineato come il Mimit sia “impegnato per creare un ambiente in grado di rafforzare l’autonomia industriale e tecnologica attraverso le attività di ricerca e sviluppo”. Per fronteggiare gli attacchi hacker “in Italia abbiamo tante professionalità altamente qualificate, ottima ricerca accademica di eccellenza ed un forte settore dei servizi”.
Cybersecurity, Urso: “Pnrr stanzia oltre 620 milioni in presidi nella Pa”
Investimenti nel settore della cybersecurity sono previsti anche nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, con 623 milioni di euro da destinare “in presidi e competenze di cybersecurity nella Pa”. Il Pnrr “dedica ulteriori risorse alla ricerca e alla creazione di partenariati su temi innovativi tra cui la sicurezza informatica”.
I temi sono “numerosi e tutti di pari importanza”.
Adesso è indispensabile che amministrazioni, imprese, accademie, enti e ricerca cooperino ciascuno nell’ambito delle proprie capacità e competenze così da proteggere la sicurezza informatica delle persone e delle imprese al fine di tutelare tutti insieme l’interesse nazionale.