Direttore di banca trapanese truffa una cliente disabile sottraendole dal conto corrente circa 400 mila euro.
A scoprire il raggiro è stata la guardia di finanza di Trapani che ha eseguito un decreto di sequestro di beni nei confronti dell’uomo 62enne. Dopo essersi guadagnato la fiducia della vittima e approfittando delle sue fragilità, il direttore di banca avrebbe sottratto l’ingente somma di denaro dal suo conto bancario.
Ecco cosa è successo.
La truffa del direttore di banca nei confronti della cliente disabile
Il direttore della filiale di un istituto di credito di Favignana, indagato per furto aggravato e autoriciclaggio, ha operato nell’istituto bancario per diversi anni, dal 2001 al 2022.
Secondo le indagini, nel corso di questi anni, l’uomo avrebbe scelto accuratamente la propria vittima tra i clienti più facoltosi e avrebbe approfittato della sua condizione di cecità totale per mettere le mani sul contante della donna con operazioni di vario genere.
Per la Procura della Repubblica, il direttore avrebbe truffato la cliente disabile simulando la sottoscrizione di alcune polizze di investimento, riuscendo così ad effettuare numerosi bonifici e prelievi sui suoi conti correnti tenendo la donna all’oscuro di tutto. Inoltre, l’imputato avrebbe anche creato dei documenti bancari e delle deleghe ad hoc per poter operare per conto della cliente tramite false sottoscrizioni.
Infine, il 62enne avrebbe utilizzato in diverse occasioni le credenziali di altri colleghi della banca per effettuare gli illeciti prelievi dal conto della cliente, con l’obiettivo di evitare di attirare l’attenzione sul suo operato.
Le indagini della Procura sulla vicenda
Le indagini sono state avviate dalla procura della Repubblica di Trapani, dopo la segnalazione da parte del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria su alcune operazioni sospette riguardo a numerosi movimenti ingiustificati dai conti correnti di una persona disabile affetta da cecità totale.
Dopo aver effettuato le opportune verifiche e aver fatto luce sulla vicenda, è stato disposto nei confronti del direttore di banca, un decreto di sequestro preventivo di beni, in funzione della successiva confisca, per una cifra equivalente a quella contestata nei confronti dell’imputato, pari cioè, alla somma complessiva sottratta alla donna nel corso degli anni dai suoi conti correnti bancari. Tra i beni disposti a sequestro preventivo anche un immobile ubicato a Trapani, acquistato probabilmente con una parte dei soldi sottratti dall’uomo alla vittima.
Dalle indagini è emerso che il direttore di banca avrebbe operato in un periodo di tempo compreso tra il 2017 e il 2021. In soli 4 anni, sono spariti dal conto della vittima del raggiro ben 400mila euro, per una media di circa 100 mila euro all’anno e 10 mila euro al mese. Gran parte di tali prelievi sono stati effettuati dall’indagato nella sua mansione di direttore dell’istituto di credito e in qualità di gestore degli investimenti della clientela privata.
L’ormai ex direttore di banca di 62 anni è ora indagato e accusato per i reati di furto aggravato e autoriciclaggio. L’uomo non opererà più nell’istituto di credito coinvolto nell’indagine, in quanto, dopo la sospensione della Direzione avvenuta nei mesi scorsi, ha deciso di chiudere il rapporto di lavoro.
Ora, la Procura di Trapani sta indagando anche su eventuali complicità da parte di terze persone, scavando a fondo nella vicenda e focalizzandosi anche sui soggetti proprietari dei conti correnti su cui tale denaro è transitato. Si ipotizza, infatti, che il denaro sottratto alla cliente disabile possa essere stato trasferito, almeno in parte, a terze persone e che sia stato reimpiegato in attività illecite di altro genere.
Al contempo, gli inquirenti stanno anche cercando di ricostruire con chiarezza i flussi finanziari impiegati dall’ex direttore per l’acquisto dell’immobile citato poc’anzi e posto ora sotto sequestro.