L’Istat ha pubblicato questa mattina i dati relativi all’inflazione di febbraio in Italia: ci sono buone notizie e cattive notizie, vediamo quali.

Il dato complessivo dell’indice dei prezzi al consumo (Nic) scende dal 10% di gennaio al 9,2% di febbraio: è il secondo mese consecutivo di discesa generale dopo il picco toccato tra novembre e dicembre. Tuttavia, si riduce contestualmente il potere d’acquisto delle famiglie, dal momento che il carrello della spesa segna +13% (era +12% a gennaio), dato dall’aumento dei prezzi degli alimentari. Crescono anche i servizi, in calo gli energetici che si confermano fattore trainate dell’indice generale.

Inflazione Italia a febbraio, si torna in singola cifra

Di conseguenza, ci sono reazioni contrastanti con le associazioni dei consumatori che guardano il bicchiere mezzo vuoto. Vediamo gli altri parametri relativi all’inflazione di febbraio in Italia.

Come detto, è netto il calo su base annuale dei prezzi dei beni energetici: quelli regolamentati segnano -16,7%, quelli non regolamentati -18,5%. Ed è probabile che questa discrepanza cresca ulteriormente con il passare dei mesi.

Praticamente tutto il resto del paniere registra invece un incremento: la cosiddetta “inflazione di fondo”, che esclude i beni energetici e gli alimentari segna +6,4% su base annua (+6% a gennaio), mentre inglobando i beni alimentari siamo a +6,5% (+6,2% a gennaio): di questi ultimi crescono sia i lavorati (+16,2%) che i non lavorati (+8,4%). I prodotti ad ad alta frequenza d’acquisto rimangono pressoché stabili (da +8,9% a +9,0%), così come i servizi (da +4,2% a +4,4%), mentre i beni scendono in maniera incoraggiante (da +14,1% a +12,5%).

Le reazioni dell’ Unione Nazionale Consumatori e di Codacons

Massimiliano Dona, presidente dell’Unc, esordisce con la parola “bene”: il che, ci fa capire quale sia il suo punto di vista. Tuttavia, lui stesso sottolinea poco dopo come “non si debba essere tratti in inganno dalla riduzione dell’inflazione, poiché i problemi delle famiglie italiane non sono risolte, anzi”. Facendo due calcoli, con il dato aggiornato a febbraio una famiglia tipo (coppia con due figli) spenderà in media 2.854 euro in più: per le coppie con un figlio si scende a 2.632 euro, per quelle senza figli a 2.218: stangata sugli alimentari e sulle bevande, con esborsi fino a 1.000 euro.

La sintesi offerta dal Codacons è invece più pessimista e parla di “dato illusorio” che maschera l’altra faccia della medaglia, ossia che “le tasche delle famiglie continuano a svuotarsi”.

Dati sopra le aspettative preoccupano Bce

Sul versante europeo, l’inflazione dei prezzi al consumo della zona euro (20 Paesi) è scesa all’8,5% a febbraio dall’8,6% del mese precedente, ma ha comunque superato le aspettative dell’8,2% indicate in un sondaggio Reuters.

Sebbene l’inflazione di fondo sia ben al di sotto dei massimi registrati a ottobre, essa continua ad aumentare, alimentando i timori che il precedente aumento dei prezzi dell’energia sia penetrato nell’economia attraverso i cosiddetti effetti di secondo impatto, rendendo la crescita dei prezzi ancora più difficile da sradicare. In effetti, l’inflazione ‘core’, che esclude le componenti più volatili quali l’energia ed è attentamente monitorata dalla Bce, è balzata al 5,6% dal 5,3%.

Commentando i dati dell’Eurozona, la Bce ha promesso un altro aumento dei tassi di mezzo punto percentuale per il 16 marzo allo scopo di combattere l’inflazione, ma i dati poco incoraggianti stanno già spostando il dibattito sulle riunioni successive, mentre i mercati continuano ad aumentare le scommesse sui rialzi della Bce.