Saman Abbas padre ultime notizie. E’ stata rinviata al 9 marzo l’udienza a Islamabad per il padre di Saman, Shabbar Abbas, per discutere della liberazione su cauzione chiesta dalla difesa. Nella stessa udienza si doveva discutere anche della richiesta di estradizione per il padre di Saman, la diciottenne di Novellara uccisa nel 2021 secondo l’accusa dai suoi stessi familiari. Come mai ancora un ennesimo rinvio? Stando a quanto appreso, il magistrato che sarebbe dovuto intervenire era impegnato in un sopralluogo sul crollo di un ponte in un cantiere in costruzione. Di recente, il Ministro della Giustizia Nordio aveva trasmesso alle autorità pachistane la rogatoria con la richiesta di assicurare “con celerità” una videoconferenza per permettere la partecipazione da remoto di Sahabar Ammas, padre di Saman attualmente detenuto in un carcere del Pakistan, alle udienze del processo a suo carico, in corso in Italia. Il collegamento video è previsto per l’udienza in programma il 18 marzo prossimo.

Saman Abbas padre ultime notizie, rinviata l’udienza

Salta ancora l’udienza per il padre di Saman Abbas. Bisognerà attendere il prossimo 9 marzo per continuare a parlare della richiesta di estradizione dell’Italia per il padre della 18enne. L’udienza per l’estradizione è già rinviata undici volte. L’ultima volta l’udienza era stata rinviata per assenza delle parti. La procedura sull’estradizione si prevede lunga, affidata peraltro a canali politico-diplomatici prima ancora che giudiziari. Ed è anche questo il motivo per cui si punta a ottenere una soluzione che impedisca al padre di Saman di sottrarsi al giudizio. La madre di Saman, Nazia Shaheen, è invece tuttora latitante. Gli imputati devono rispondere tutti di omicidio premeditato in concorso, sequestro di persona e soppressione di cadavere. In aula, nel processo in corso in Italia, nelle prime udienze si sono presentati lo zio Danish, considerato l’autore materiale dell’omicidio, e i due cugini della giovane uccisa, Nomanhulaq Nomanhulaq e Ikram Ijaz. Intanto il fidanzato di Saman Abbas non crede alla versione del padre e tramite il suo avvocato ha fatto sapere: “Ma se Shabbar è convinto che non sia lui il colpevole, si faccia estradare in Italia. Venga a difendersi anziché rimanere in Pakistan protetto da milioni di rinvii di udienza. Shabbar sta prendendo in giro il nostro Paese, con accuse infamanti contro l’Italia. Il Governo però ha deciso di glissare, scegliendo la linea del silenzio. Io avrei preso posizione”. Sulla richiesta della Procura di un videocollegamento con Shabbar dal Pakistan il prossimo 17 marzo quando riprenderà il processo in Italia dice: “Vorrei venisse processato in aula. Un’eventuale condanna sarebbe solo sulla carta. Sul Pakistan non abbiamo alcun controllo e potrebbero liberarlo in qualsiasi momento. E poi un’altra domanda: Nazia ce la siamo dimenticati in un angolino? Perché non la cercano?”.

La scomparsa di Saman Abbas

Saman Abbas è scomparsa nella notte tra il 30 aprile e il 1° maggio 2021 a Novellara. Ad allertare le forze dell’ordine dopo la scomparsa della giovane era stato il suo fidanzato, Saqib. Gli inquirenti avevano da subito sospettato che ad uccidere la ragazza fossero stati i suoi familiari in quanto si era opposta alle nozze forzate con un cugino in patria. Saman era arrivata in Italia dal Pakistan nel 2016. Il 5 maggio 2021 i carabinieri hanno suonato a casa della ragazza dopo aver ricevuto una denuncia di sparizione da parte di Saqib e non l’hanno trovata. Il 5 maggio i carabinieri sono andati nella casa degli Abbas, davanti all’azienda agricola dove lavorava il padre di Saman, Shabbar. I genitori però non c’erano e gli agenti erano riusciti a parlare solo con il fratello minorenne della ragazza e con lo zio Danish. I due hanno raccontato che Saman e i genitori erano dovuti rientrare in Pakistan a causa di una zia che stava male. I militari hanno quindi ascoltato il fidanzato Saqib, che ha detto di aver ricevuto un messaggio vocale attorno alle 23.30 del 30 aprile 2021 in cui Saman gli spiegava di avere timore per la sua vita e di aver sentito i genitori parlare di “un piano per ucciderla”. Gli inquirenti continuano a indagare e il 7 giugno 2021 viene ufficializzata l’iscrizione nel registro degli indagati di 5 familiari della giovane per omicidio in concorso e occultamento di cadavere.