Maternità, è in arrivo il nuovo codice imprese sulla natalità: ecco cosa prevede e quali sono i benefici su nidi, part time e smartworking. Il nuovo codice per favorire le donne sul lavoro e non penalizzarle per la maternità è stato messo a punto dalla ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità Eugenia Maria Roccella riprendendo il modello delle imprese farmaceutiche dove si registra un numero di figli superiore del 45% rispetto alla media nazionale.

L’obiettivo è contrastare l’uscita dal lavoro delle lavoratrici dal momento che circa 9 dimissioni volontarie su 10 sono legate alla natalità, permettendo alle lavoratrici di usufruire di tre direttrici di agevolazioni, nelle quali rientrano anche quelle che sono le situazioni pratiche più comuni di conciliazione vita-lavoro, ovvero tempi e orari di servizio, vicinanza del luogo di lavoro e affidamento dei bambini.

L’annuncio del nuovo codice sulla natalità è stato fatto nella giornata di ieri, 1° marzo, dalla ministra Eugenia Maria Roccella nel corso dell’evento organizzato da Farmindustria “Per una primavera demografica. Quali politiche per la natalità”, tenutosi a Roma.

Maternità, in arrivo il nuovo codice imprese sulla natalità: cosa prevede e quali benefici su nidi, part time e smartworking

L’arrivo del nuovo codice deontologico a favore della natalità è stato annunciato dalla ministra Eugenia Maria Roccella per favorire la maternità nelle imprese. Si tratterà di un codice di autodisciplina, che andrà ad affiancarsi alla certificazione per la parità di genere che le imprese sono chiamate ad adottare, in grado di creare le condizioni necessarie affinché le lavoratrici non debbano licenziarsi in caso di maternità, ma possano – al contrario – beneficiare di strumenti e sostegni utili per la continuità della carriera e per essere agevolate nel conciliare la vita privata con il lavoro.

Il nuovo codice sarà modellato sugli interventi già adottati nel settore della farmaceutica dove si registra un numero di figli superiore del 45% rispetto alla media nazionale. Il programma del governo guidato da Giorgia Meloni, che per l’appunto ha istituito il ministero per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, prevede tutta una serie di agevolazioni alla natalità che seguono tre direttrici.

La prima mira ad agevolare la continuità di carriera delle lavoratrici madri; la seconda ha come obiettivo la salute delle donne da attuare mediante campagne di prevenzione, di vaccinazione, di screening periodici e di pacchetti check up inerenti la natalità; la terza riguarda orari, tempi e distanza casa lavoro.

Per questa direttrice, le lavoratrici saranno favorite nell’accesso a modalità di lavoro più agevoli, come il ricorso al lavoro part time, allo smartworking, alla vicinanza della sede di lavoro rispetto alle esigenze di cura dei figli. Più che la rigidità dell’orario lavorativo il paradigma sarà quello di una nuova politica lavorativa basata sui risultati raggiunti nel proprio ruolo. Infine, si punterà a un servizio più efficiente dei nidi.

Modello farmaceutica per le lavoratrici madri: in cosa consiste

Il nuovo codice sulla natalità prenderà a modello quello delle industrie farmaceutiche. A fronte di dati allarmanti sulla natalità e sulla presenza femminile sul lavoro, nel corso dell’evento del 1° marzo, il presidente di Farmindustria, Marcello Cattani, ha sottolineato come le lavoratrici rappresentino il 44% del personale del settore, delle quali il 47% non ha superato i 35 anni di età.

“La parità di genere è quindi una realtà consolidata e che continua a crescere sempre più velocemente come dimostra l’aumento dell’occupazione femminile del 15% dal 2016 al 2022″, ha spiegato Cattani. In Ricerca e Sviluppo la percentuale di lavoratrici tocca addirittura il 53% del totale, un risultato ottenuto grazie alle competenze scientifiche e al merito.

“Il codice sarà uno strumento che verrà messo a disposizione delle aziende che vorranno adottarlo”, ha detto Eugenia Maria Roccella e avrà come scopo quello di promuovere politiche per agevolare la natalità, perché “se non c’è un impegno collettivo a venire fuori da questo inverno demografico (negli ultimi 15 anni si sono verificate 180mila nascite in meno, n.d.r.) non si riuscirà a invertire il trend”.

Le misure che le imprese prevederanno per favorire la maternità saranno concentrate, particolarmente, nei primi mille giorni di vita dei figli, consentendo alle lavoratrici la continuità lavorativa anche ai fini della parità di salario con gli uomini: a tal proposito, si punta a valorizzare anche i periodi di congedo.