Lidia Vitale intervista. L’attrice Lidia Vitale è stata ospite di Cusano Italia Tv, all’interno del programma Mattina con Noi, condotto da Simone Lijoi e Annamaria Fittipaldi. 

Lidia Vitale a Cusano Italia Tv: “Per fare i cattivi bisogna avere grande compassione”

Lidia Vitale, attrice e regista che tra le tante cose ricordiamo nei ruoli di: Il magistrato Giovanna Carati ne La Meglio Gioventu’ di Marco Tullio Giordana; Giovanna ne I Nostri Ragazzi di Ivano De Matteo, Delfina ne La Bellezza del Somaro di Sergio Castellitto, Romana in Tutti Contro Tutti di Rolando Ravello, Francesca in Cose da Pazzi di Vincenzo Salemme, il documentario Tiger Boy di Gabriele Mainetti e altri ancora, è stata ospite del programma Mattina con noi condotto da Simone Lijoi e Annamaria Fittipaldi, su Cusano Italia Tv.

In apertura l’intervista è stata subito declinata sul piano filosofico:

In questa vita, fino ad oggi, non ho rimpianti. Mi sono giocata la carta del sogno. Il lavoro che facciamo noi ha tanto a che vedere col sogno, e quando sei in aderenza con questo ti senti felice. Si tratta di qualcosa che ti fa sentire serena anche nei momenti più difficili della vita.

Il film Ti mangio il cuore

Successivamente il centro della conversazione si è spostato sul premio che a fine marzo Lidia andrà a ricevere: miglior attrice non protagonista per il film di Pippo Mezzapesa Ti mangio il cuore, nel quale è stata, sul set, anche actor coach di Elodie:

Durante la preparazione del film sono stata vicino a Elodie e l’ho aiutata. Ci tenevo in modo particolare: quando mi hanno detto che sarebbe stata lei la protagonista, ci tenevo affinché fosse chiaro che non era stata selezionata solo perché bella e famosa. Io sono dell’idea che bisogna brillare insieme. Avevo il desiderio che lei brillasse. Il fatto che lei abbia avuto l’umiltà di accettare il mio aiuto è importante, per un’artista è fondamentale accettare l’aiuto di qualcuno. C’era proprio il desiderio di fare rete, e credo che farlo tra donne sia fondamentale ad oggi nel nostro Paese. Elodie ha l’incredibile capacità di stare nella sua verità, in quel momento. In una data situazione, riesce a cogliere tutta la verità che sta vivendo.

Ultimamente recito spesso in pugliese, avevo già fatto una serie ed il dialetto è una bella sfida. In questo film ho parlato in foggiano. Io credo che per fare i personaggi cattivi bisogna avere una grande compassione. Non bisogna giudicare, perché li devi amare. Io mi sono chiesta: per diventare così cattiva cosa ti hanno fatto? Lei è una donna che diventa mandante di sette omicidi. Diventa capofamiglia e impugna l’arma della manipolazione in suo figlio. Questo viene da un modello socio-culturale purtroppo violento e patriarcale.

In chiusura d’intervista, Lidia Vitale ha parlato dell’importanza della recitazione nella sua vita:

Secondo me quello dell’attore è sempre un lavoro sull’ego. Qualcosa in cui devi togliere i propri condizionamenti, quello che c’è tra te e l’altro, tra te e il giudizio. Noi ci giudichiamo sempre e proprio per questo dico che è un continuo lavoro sull’ego.