Quale reddito non bisogna superare per avere la pensione di invalidità? Come si calcola il limite di reddito per l’invalidità civile? Cosa cambia per le pensioni di invalidità nel 2023? Più di qualcuno, vorrebbe avere un trattamento economico previdenziale più ricco, magari senza condizioni reddituali, pochi sono felici del trattamento economico erogato dall’INPS. In questo articolo analizzeremo le domande più frequenti e le relative risposte sulla pensione di invalidità e il reddito del coniuge.
Pensione di invalidità e reddito del coniuge
L’Ente nazionale della previdenza sociale, per la pensione di invalidità, non attribuisce alcuna valutazione al reddito del coniuge, ma la posizione si riflette integralmente sulla persona affetta dalla patologia invalidante.
A chiarire questo aspetto è stata proprio la Corte di Cassazione nell’ordinanza n. 21763/2020, spiegando che il trattamento economico previdenziale assistenziale viene rilasciato all’invalido come supporto al reddito personale.
Discorso diverso, se viene applicata la maggiorazione sociale, in questo caso, il reddito del coniuge diventa parte della valutazione complessiva.
L’Ente nel rilasciare la somma aggiuntiva a titolo di maggiorazione sociale valuta uno o più condizioni a seconda dei casi.
Il primo aspetto da considerare riguarda la presenza della somma aggiuntiva, laddove sono rilevabili condizioni economiche svantaggiate e in presenza dei requisiti normativi.
L’articolo 1 della legge n. 544/1988, successivamente modificato nell’articolo 38 della legge 448/2001, contiene i riferimenti normativi sulla maggiorazione sociale per gli over 70.
Per il 2023 la pensione di invalidità viene maggiorata di un importo pari a 11,08 euro mensili, erogati per 13 mensilità, valutando il quadro reddituale sia dell’avente diritto che del coniuge, quale:
- viene considerato un reddito uguale o inferiore a 9.102,34 euro, per pensionato monoreddito;
- se coniugato, per la valutazione reddituale si tiene conto del valore uguale o inferiore a 9.102,34 euro (reddito personale) e nel complessivo più il coniuge, si valuta un reddito uguale o inferiore a 15.644,85 euro.
La maggiorazione sociale viene rilasciata su un principio proporzionale, per cui per un reddito più alto viene ridotto l’importo.
L’Ente di previdenza per calcolare il valore reddituale prende in esame diverse voci, tra cui: redditi assoggettabili a IRPEF, redditi tassati alla fonte, a tassazione separata o esente da tassazione.
Non rientrano nel quadro delle somme di valutazione diverse voci, tra cui:
- l’abitazione principale e le sue pertinenze;
- indennità di accompagnamento;
- trattamenti economici previdenziali a favore della famiglia;
- redditi soggetti a tassazione separata o tassati alla fonte:
- pensioni di guerra.
Che cosa si intende per reddito personale?
L’Ente nazionale di previdenza sociale per la pensione di invalidità considera solo i redditi personali, mentre per l’applicazione della maggiorazione sociale applica una regola diversa considerando anche il reddito del coniuge.
L’INPS per l’individuazione del reddito personale, ovvero del reddito lordo erogato da un cittadino o dalla famiglia, tiene conto delle voci che corrispondono alle fonti di compensazione, ad esempio: stipendi, salari, bonus, investimenti e così via.
Allo scopo dell’individuazione del requisito reddituale (in sede di prima liquidazione), l’INPS tiene conto dei redditi annui presunti dichiarati. Per gli anni successivi, l’Ente tiene conto dei redditi percepiti nell’anno solare di riferimento. Se in presenza di altre tipologie di redditi vengono considerati i valori percepiti negli anni precedenti.
Ricordiamo che per ottenere la pensione di invalidità, occorre rientrare nel requisito sanitario. Infatti, il trattamento economico assistenziale viene rilasciato, agli invalidi di età compresa tra 18 e 67 anni, in presenza di una diminuzione parziale della capacità lavorativa nella misura dal 74 al 99 per cento
Quali redditi da considerare per invalidità civile per il 2023?
Per il 2023 il limite reddituale personale previsto per la pensione di invalidità corrisponde al valore di 5.025.02 euro annui.
Inoltre, per la pensione di invalidità viene richiesto il certificato dello stato di disoccupazione. In ogni caso, sono ammessi i redditi da lavoro nei limiti di 8.145 euro annui, mentre per il lavoro autonomo il limite si riduce a 4.800 euro annui.
L’Ente nazionale di previdenza sociale, eroga un assegno mensile dell’importo pari a 313,91 euro. Spetta anche la tredicesima, per cui le mensilità complessive sono 13.