Sinalunga incendio oggi mercoledì 1 marzo 2023. La stalla dell’Azienda agricola La Fratta ha preso fuoco. Si tratta della struttura a cinque chilometri da Sinalunga, in provincia di Siena. Il rogo è iniziato attorno alle ore 18.00.
Sinalunga incendio nel fienile, muoiono dei bovini
I pompieri sono intervenuti per salvare i bovini che si trovavano all’interno. Sul posto anche due autobotti del Comando provinciale di Siena, con una squadra a supporto di quella del distaccamento di Montepulciano. Sul posto presenti anche i Carabinieri e la Polizia Municipale.
Oltre alla stalla, sono andati in fiamme anche un mezzo agricolo e la paglia. Coinvolti nell’incendio, un paio di bovini della pregiata razza Chianina. Gli altri sono salvi. Non è nota la causa che avrebbe fatto divampare il fuoco.
La situazione nel fienile sembra adesso sotto controllo.
Incendio alla Cascina Vittoria di Truccazzano
Un altro episodio simile a quello di Sinalunga, è stato l’incendio che si è verificato lo scorso sabato 25 febbraio 2023, alla Cascina Vittoria, in via Cavaione, nella frazione di Truccazzano (Milano). In quell’occasione però, il danno fu notevolmente più ingente.
Molti degli animali che erano nella stalla di un’azienda agricola sono morti soffocati dopo che questa ha preso fuoco. A morire nella cascina dell’azienda agricola storica nelle campagne sono stati circa 180 vitelli da latte.
In quel caso, l’ipotesi più accreditata è stata quella di un corto circuito dell’impianto di riscaldamento, con lampade apposite degli stalli delle bestiole.
La maggior parte dei vitellini presenti, sarebbero morti per intossicazione da fumo. Nel luogo si sono vissuti momenti drammatici. Alle ore 15.30 avevano fatto il loro arrivo cinque mezzi dei Vigili del Fuoco, Carabinieri, Forze dell’Ordine e ambulanza. I proprietari dell’azienda hanno cercato di mettere in salvo gli animali intrappolati, ma meno di un terzo sarebbero stati tratti in salvo. Nella stalla, da quanto si apprende se ne trovavano circa 200. Il bilancio finale è stato purtroppo drammatico e con gravi danni economici.
Incendio ai Morning Studios di via Quintiliano: storica sede della Sugar CGD
Sempre oggi mercoledì 1 maggio 2023, si è sviluppato un altro incendio a Milano, nel grande stabile in rovina di via Quintiliano. Una volta era tempio della musica, dopodiché, abbandonato, è diventato rifugio di fortuna per senzatetto e spacciatori.
Nella storica sede dei Morning Studios abbandonata da anni, c’è stato un ennesimo rogo. Lì, si trovavano gli studi di registrazione prima della Sugar CGD. Il rogo ha preso piede in mattinata e ha coinvolto il quarto e il quinto piano dello stabile alla periferia Est della città, oggi fatiscente e pericolante.
Sul posto si sono recati cinque mezzi dei Vigili del Fuoco, personale del 118, che fortunatamente non ha dovuto soccorrere nessuno e Agenti della Polizia, che hanno passato a setaccio l’edificio insieme ai pompieri per cercare possibili persone coinvolte.
Bruciati i materassi e i rifiuti presenti, presumibilmente appartenenti a chi lo usa come dormitorio di fortuna. Secondo le Forze dell’Ordine, la natura dell’incendio potrebbe aver avuto origine accidentale.
L’ultimo incendio qui al 40 di Quintiliano dove c’erano uffici e sale di incisione, è dello scorso ottobre. Prima ancora se ne era verificato un altro, ritenuto però di natura dolosa, vista la presenza di tre focolai in tre punti diversi, e risale allo scorso 30 agosto. In quest’ultimo caso, le fiamme divamparono nella notte, e tre clochard vennero portati fuori illesi dai pompieri mentre dormivano, ignari del tutto.
Negli ultimi tre anni sono stati almeno sette gli incendi che si sono abbattuti sullo stabile, un bel problema da anni nella città, sgomberato lo scorso novembre. Vennero trovati una ventina di occupanti, per la maggior parte africani e nord africani: tre di questi erano stati accompagnati in Questura perché irregolari in Italia, e tutti identificati e indagati per invasione di terreni o edifici. Una volta ispezionata l’area e i vari punti di ingresso, lo stabile, costituito formalmente da due immobili, era stato riconsegnato ai proprietari per avviare i lavori di bonifica e messa in sicurezza. Fatto sta, che la struttura rimane terra di nessuno.