DIANA BIONDI SOMMA VESUVIANA – È stato ritrovato nel pomeriggio di oggi mercoledì 1 marzo 2023 a Somma Vesuviana (Napoli), quello che potrebbe essere il cadavere della ventiseienne Diana Biondi.
Il papà aveva presentato una denuncia di scomparsa lo scorso 27 febbraio. I Carabinieri hanno fatto scattare le ricerche della ragazza, studentessa universitaria.
In seguito alla segnalazione gli investigatori hanno perlustrato il territorio, fino a quando è stato ritrovato il corpo senza vita di una donna, in un dirupo nella frazione di Santa Maria a Castello a Somma Vesuviana.
Stando alle prime ricostruzioni, potrebbe essersi trattato di un suicidio. Secondo gli inquirenti, la donna sarebbe morta sul colpo dopo essersi lanciata nel vuoto.
Diana Biondi Somma Vesuviana, un corpo ritrovato in un dirupo: sembrerebbe essere il suo
Diana Biondi era iscritta a Lettere Moderne all’Università Federico II di Napoli. In molti sostengono che il suicidio sia legato agli esami universitari. Al momento della scomparsa, la ragazza era uscita di casa per andare nella struttura universitaria, e non è più tornata. La sua morte risale probabilmente al giorno del non ritorno in casa. Numerosi erano stati gli appelli postati da amici e parenti sui social per rendere possibile il ritrovamento.
La donna è stata rinvenuta oggi in un posto isolato di Somma Vesuviana, una zona alta da cui si vedono i Monti Lattari, precisamente in un burrone. I Carabinieri hanno trovato il corpo lì, a pochi metri dall’abitazione, intorno alle ore 18.00. Le ricerche proseguivano da lunedì. Dai primi accertamenti sembra si tratti proprio di lei.
Il cordoglio del sindaco di Somma Vesuviana, Salvatore di Sarno
Il sindaco di Somma Vesuviana, Salvatore di Sarno, ha espresso il suo cordoglio alla famiglia e ha lanciato un messaggio a tutta la società: “È il momento di essere comunità e raccogliersi attorno alla famiglia di Diana e stringerli in un abbraccio forte. Non lasciamoci andare a considerazioni e giudizi. Lasciamo agli inquirenti la ricostruzione degli eventi. È il momento dell’affetto, del raccoglimento. Il mio appello è a tutta la comunità di Somma Vesuviana affinché si stringa attorno alla famiglia di Diana. Lasciamo agli inquirenti la ricostruzione della dinamica degli eventi. Io come sindaco, farò tutto quanto è nelle mie possibilità per far sentire alla famiglia di Diana affetto e vicinanza. Non lasciamoci andare a considerazioni e giudizi, ma raccogliamoci con il cuore e dimostriamo il nostro essere comunità“. Il primo cittadini è in stretto contatto con la famiglia della ragazza scomparsa e costantemente sta seguendo l’evolversi degli accadimenti. Si è inoltre recato sul posto, in questo momento nella zona di Castello.
Somma Vesuviana, manca ancora il riconoscimento ufficiale
Ciò che è sicuro, è che manca ancora il riconoscimento ufficiale della vittima. Tuttavia, vi sono molti pochi dubbi sul fatto che il corpo trovato nel dirupo sia quello della studentessa scomparsa lunedì, Diana Biondi.
La segnalazione è stata fatta da alcune persone che si trovavano nella zona.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Diana Biondi, iscritta all’Università Federico II di Napoli, presso la facoltà di Lettere Moderne, si sarebbe lanciata nel vuoto il giorno stesso della sua sparizione.
La denuncia era stata fatta dal padre della giovane, Edoardo Biondi, che fin da subito ha chiesto aiuto per le ricerche. In quel caso, i militari dell’Arma avevano immediatamente visionato le telecamere di videosorveglianza delle stazioni del circondario, per capire se effettivamente la ragazza avesse raggiunto la facoltà, come detto da lei stessa quando è uscita di casa.
La pista rincorsa, al momento, è quella del suicidio. Saranno le indagini ad accertare che sia andata veramente così.
I social erano stati tappezzati di appelli di amici e parenti per facilitare il ritrovamento della ragazza. Il papà Edoardo aveva fornito una precisa descrizione sull’abbigliamento indossato da Diana al momento dell’uscita di casa: “Indossava jeans, scarpe nere con strisce bianche, maglia nera e giubbone grigio scuro fin sopra al ginocchio con il cappuccio“.