Anoressia, bulimia, binge eating, disturbo evitante-restrittivo dell’assunzione di cibo, chewing and splitting, ortoressia. Nomi che si fanno via via più complessi e che descrivono malattie che colpiscono milioni di persone, nomi che racchiudono un ventaglio di sensazioni troppo intricate da spiegare in una parola. La propria immagine allo specchio che non ci somiglia, la voce interiore che ci dice cosa mangiare, e quando non farlo, l’ossessione per la propria taglia. Sono solo alcune delle manifestazioni che sono accomunate da una grande sofferenza psicofisica e da un rapporto conflittuale e faticoso con il cibo. Sono i disturbi alimentari, descritti nel DSM-5 come “caratterizzati da un persistente disturbo dell’alimentazione, oppure da comportamenti inerenti l’alimentazione che hanno come risultato un alterato consumo o assorbimento di cibo che compromette significativamente la salute fisica e il funzionamento psicosociale”.
Il 15 marzo si celebra la giornata del Fiocchetto Lilla
Marzo è il mese dedicato ai disturbi alimentari e il 15 marzo si celebra la giornata del fiocchetto lilla, giornata nazionale contro i disturbi del comportamento alimentare (DCA) in memoria di Giulia Tavilla, la 17enne morta di bulimia nel 2011, quando si trovava ad un passo dal ricovero. In questa occasione si organizzano iniziative di sensibilizzazione e convegni, spesso rivolti ai più giovani. Iniziative che servono anche a denunciare un fenomeno che colpisce soprattutto i più giovani. Pur essendo presenti in tutte le età, infatti, questi disturbi hanno un picco in adolescenza: ne soffrono 10 adolescenti su 100, soprattutto donne e la fascia più colpita è quella tra i 15 e i 25 anni.
Con il Covid 19 casi aumentati del 36%
La pandemia da Covid 19 ha provocato in Italia e nel mondo un aumento dei casi di disturbi alimentare. L’isolamento ha provocato infatti una recrudescenza dei sintomi, tanto da generare una crescita del 36% dei sintomi associati a disturbi alimentari e un vero e proprio boom di ricoveri in ospedali e strutture sanitarie, aumentati del 48%. Dati decisamente preoccupanti, emersi da uno studio pubblicato dall’International Journal of Eating Disorder, che ha coinvolto complessivamente oltre 36 mila pazienti, con età media di 24 anni. Il 90% erano donne.