Il ministro per l’Agricoltura e la Sovranità alimentare ha risposto al Question Time alla Camera dopo il Tavolo di lavoro a Palazzo Chigi con la premier Meloni. Nello specifico Francesco Lollobrigida, ha parlato di di come affrontare l’allarme siccità

Allarme siccità, Lollobrigida: “Urgente procedere con razionalizzazione”

Il ministro ha affermato che è urgente procedere a una razionalizzazione delle governance. E ha spiegato:

Oggi abbiamo un mare di enti e istituzioni che devono affrontare il problema con un passaggio da una scrivania all’altra. Va semplificato per risolvere i problemi.

Secondo Lollobrigida è inoltre necessario intervenire “in una programmazione di breve, di medio e di lungo periodo e la cabina di regia si occuperà di una pianificazione in questo senso che coinvolgerà evidentemente anche il Parlamento”. 

Poi ha sottolineato che “serve efficientare gli acquedotti, nei quali c’è una dispersione idrica che arriva quasi al 50% in termini di perdite, con le aziende agricole che consumano il 53% di acqua. È poi indispensabile elaborare un piano per la realizzazione di invasi e bacini e farlo in maniera rapida, semplificando le norme”.

“Abbiamo a disposizione quasi 8 miliardi”

Lollobrigida, durante il question time, ha ricordato:

Abbiamo a disposizione quasi 8 miliardi lì da qualche anno con l’impossibilità spesso di essere spesi per ragioni burocratiche, normative su cui bisognerà intervenire rapidamente.

Il ministro dell’Agricoltura ha quindi anticipato la volontà di “assumere soluzioni strategiche definitive e pianificate in modo adeguato” e ha proseguito:

Mi auguro che nei prossimi giorni il Parlamento sia coinvolto per ragionare di azioni immediate che permettano un intervento di semplificazione o sussidiarietà rispetto a coloro che non hanno agito nei tempi e nei modi per spendere risorse utili a prevenire gli effetti della siccità.

“Puntare su nuove tecnologie”

Lollobrigida ha evidenziato poi la necessità di puntare anche sulle nuove tecnologie (“Abbiamo messo 225 milioni sull’innovazione in agricoltura per cercare anche di elaborare un sistema di risparmio idrico”) e lavorare a colture meno idro-esigenti. Infine, ha ricordato che il 2022 è stato l’anno più siccitoso dal 1800, con un deficit di precipitazioni a chiusura del periodo del 30%, che sale al 40% per le regioni del nord. E i dati nei primi mesi dell’anno si pongono sulla stessa linea.