Interrogatorio Tumbarello su Messina Denaro: arrivano le dichiarazioni del medico di Campobello, in carcere e accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e falso.

L’interrogatorio reso al giudice è stato depositato davanti al tribunale del Riesame. Le parole sono di negazione: nega di aver conosciuto Messina Denaro e dice di aver rispettato il segreto professionale riguardo la malattia. Inoltre, parla del ritmo della sua vita scandita da abitudini quasi monacali: tra lavoro e casa, senza particolari altre conoscenze a Campobello, rispetto a quelle più famigliari.

Insieme scopriamo quali sono state le parole del dottore in merito.

Interrogatorio Tumbarello su Messina Denaro

Alfonso Tumbarello, medico di Campobello, si sarebbe difeso dalle accuse riguardo alle cure garantite al boss mafioso Matteo Messina Denaro durante la sua latitanza.

Ecco le sue parole in merito:

Non ho mai avuto contatti, né diretti né indiretti, né professionali né personali, con questo soggetto che è stato identificato come Messina Denaro Matteo. Oltretutto, le ripeto, signor giudice, io per questi tre anni che c’è stato… ho condotto una vita monacale, casa e lavoro, senza alcuna frequentazione in giro per Campobello, nella maniera più assoluta.”

Secondo i pm, il medico avrebbe prestato le sue attenzioni e le sue cure a Matteo Messina Denaro per due anni, intestando le prescrizioni farmaceutiche ad Andrea Bonafede, il geometra che prestava il nome al boss, pur essendo al corrente di chi fosse realmente il paziente in cura.

Era Bonafede a ritirare le varie ricette presso l’ambulatorio del medico Alfonso Tumbarello, che ha seguito tutti gli step e le cure per Messina Denaro. Persino la mattina del 16 gennaio, il giorno dell’arresto, nei pressi della clinica La Maddalena, Bonafede junior si era recato presso studio medico per il ritiro dell’ennesima prescrizione.

Bonafede è accusato di favoreggiamento e procurata inosservanza della pena aggravati dal metodo mafioso.

Matteo Messina denaro news su Tumbarello

Ieri è stato respinto il ricorso contro il carcere del dottor Alfonso Tumbarello. Continuano infatti ad emergere nuove verità dall’interrogatorio. Il dottore ha ammesso alla fine di aver organizzato un incontro tra Antonio Vaccarino (ex sindaco di Castelvetrano) condannato in seguito per traffico di droga e Salvatore, il fratello di Matteo Messina Denaro.

Questo incontro ha avuto luogo nello studio del medico (che ha affermato tuttavia di non aver partecipato all’occasione).

Tumbarello conosceva sicuramente il fratello del boss: Salvatore Messina Denaro. Questo non soltanto perché abitavano a pochi metri di distanza l’uno dall’altro, ma anche perché era stato il tramite tra Salvatore e Antonio Vaccarino che, per conto del Sisde, aveva aperto una corrispondenza con il boss mafioso.

Le accuse per il medico Tumbarello non riguardano soltanto il sostegno medico offerto al superlatitante, gli aiuti forniti per garantirgli massima riservatezza sulla sua identità.

Tumbarello interrogatorio: le dichiarazioni

Tumbarello ha commentato in seguito così le accuse per le quali è stato arrestato:

“Non posso essere certo, ma… perché non ricordo perfettamente, ma penso, penso, che almeno inizialmente sia venuto Andrea Bonafede, ‘il pelato’. Penso, non lo posso dare per certo. Mi ha esibito una… il referto di una colonscopia”.

Ha continuato a spiegare:

“Mi è stata data la spiegazione che (il geometra Andrea Bonafede) non voleva fare sapere niente a nessuno, in special modo ai suoi familiari, della sua patologia, di questa sua patologia importante, e siccome anche gli altri familiari erano pure assistiti miei, non voleva incontrarli nello studio.”


    “D’altronde – ha detto al giudice – il segreto professionale è la base principale della serietà professionale”. Dunque, dopo aver visto la diagnosi di cancro, Alfonso Tumbarello lascerebbe intuire dalle sue dichiarazioni che per due anni avrebbe seguito il paziente a distanza, senza visitarlo, prescrivendo farmaci ed esami. “Sulla base delle indicazioni di uno specialista oncologo che mi richiedeva di fare degli altri accertamenti.”