Data della Pasqua. La Pasqua cade nella prima domenica, dopo la prima luna piena, dell’equinozio di Primavera. Sembra uno sciogli lingua ma invece è il calcolo che si fa, ogni anno, per stabilire quale sarà la domenica in cui verrà festeggiata la resurrezione di Gesù (e anche su questo c’è un discorso da fare, perché fino al II secolo invece i cristiani ne ricordavano la morte). E’ un fatto assodato, una certezza, un calcolo che viene fatto in base al calendario lunare. Insomma è così, ma perché però la festività pasquale non ha una data precisa? Proviamo a spiegarlo. La Pasqua cristiana, come detto, si calcola sulla base delle fasi lunari e quindi può cadere in un arco di tempo compreso in 35 giorni, va calcolata la prima domenica dopo la luna piena dell’equinozio di primavera. Quindi, ipotizzando che il plenilunio cada proprio il 21 marzo, primo giorno utile (e primo giorno di primavera), potrebbe cadere dal 22 marzo (se fosse domenica), fino al 25 aprile che sarebbe il 35mo giorno successivo al giorno di luna piena. Naturalmente, facendo un calcolo veloce, questo vuol dire che se il plenilunio ci fosse il 20 marzo, la data di Pasqua slitterebbe al 18 aprile perché si renderebbe necessario aspettare il plenilunio successivo (e quindi dovrebbero trascorrere altri 29 giorni), per cominciare a calcolare la festa. E così via.

Perché la Pasqua non ha una data fissa e perché si definisce ‘bassa’ o ‘alta’

E qui entra in gioco un classico che riguarda la Pasqua e cioè il modo di definirla alta o bassa. In sintesi è semplicemente questo: se cade tra il 22 marzo e il 2 aprile si dice che è una Pasqua bassa; se invece al contrario capita tra il 3 e il 25 aprile si dice che è alta. Perché? Perché la Pasqua alta si riferisce alla celebrazione della resurrezione di Cristo, mentre la Pasqua bassa si riferisce al periodo che segue la Pasqua e che si conclude con la Pentecoste. In questo 2023, la Pasqua sarà “alta”, cioè si celebrerà il giorno della Resurrezione di Gesù Cristo. Stabilito questo ora andiamo a vedere nei particolari perché la festività religiosa è legata al calendario lunare. Tutto dipende dal fatto che la Pasqua cristiana trae origine dalla Pèsach, la Pasqua Ebraica – che a differenza di quella cattolica dal secondo secolo festeggia la risurrezione di Gesù – celebra la liberazione del popolo ebraico e l’esodo verso la Terra promessa. Al contrario della tradizione Cristiana, quella ebraica usa e calcola i mesi in base al ciclo lunare di 29 o 30 giorni. E la Pasqua Ebraica è celebrata al quattordicesimo giorno del mese che corrisponde con la luna piena di marzo e aprile. Per questo i cristiani fino al secondo secolo, celebravano la festività il quattordicesimo giorno del mese che coincideva con la luna piena. In quel giorno veniva ricordata però la morte di Gesù. Successivamente i cristiani espressero e realizzarono il desiderio di celebrarne la rinascita di Cristo. Così nel 325 fu stabilito che la Pasqua sarebbe caduta nella prima domenica successiva alla luna piena dopo l’equinozio di primavera e in quel giorno appunto si festeggiava la resurrezione. Da li divenne appunto la ‘Pasqua di resurrezione’, come la conoscono tutti i cristiani e dalla data in cui cade, vengono calcolate tutte le altre festività che inevitabilmente divennero e rimasero come la Pasqua, senza una data fissa ma che dipendono proprio dal calcolo del plenilunio. La Pentecoste infatti si celebra 50 giorni dopo contando anche il giorno di Pasqua, o le Ceneri che invece cadono 47 giorni prima e che aprono il periodo di Quaresima.