Strana situazione quella di Antonio Tiberi, al centro della cronaca extra-ciclistica per aver ucciso un gatto ed essere stato condannato a pagare una multa. Oltre a questo il ciclista è anche stato sospeso dalla sua squadra.

Johnny Carrera, suo procuratore, parla con preoccupazione della situazione del ciclista, investito da un mare di polemiche e anche minacce.

Il manager sull’uccisione del gatto: “È stato un incidente”

Situazione veramente assurda perché, come ha già scritto e comunicato Antonio, ha sbagliato ma è stato un incidente. Lui vive in una fattoria con un sacco di animali, ha pecore, capre, cani, gatti, di tutto e di più. Quindi è stato un incidente, come ha spiegato oggi sulla “Gazzetta”: stava provando questa carabina, il gatto gli è entrato in mezzo nel mirino e lui ha sparato, con un fucile legale

Lui non voleva ammazzare nessuno, si tratta di un incidente, di una situazione con un sacco di concause: è un bravo ragazzo, ha fatto un errore, ha pagato e sta pagando, bisogna essere tutti uniti per cercare di aiutarlo, che è la cosa più importante, di far passare questo momento e ritrovarlo come persona

Carrera e la sospensione di Tiberi

Il licenziamento non lo so, non penso, è stato sospeso per fargli prendere tempo e poi sospendendolo hanno utilizzato la stipendio per devolverlo ad un associazione, come farà anche lui per far capire che vuole fare qualcosa di concreto per un’associazione che aiuta i cani e i gatti randagi. Sono arrivate minacce, ma da gente che secondo me fuori di testa, ma da denuncia proprio. Attenzione a quello che si fa, i social sono non sono il bar ma un qualcosa che rimane, poi la possibilità di denunciare va anche considerata

Ora Tiberi deve aspettare si calmino le acque, con la speranza che il ciclone mediatico passi presto per tornare finalmente a correre in serenità