Iran, bambine avvelenate. La barbarie continua, soltanto la politica può porre un freno all’imperdonabile e disumana sottomissione femminile in Medio Oriente. Ne abbiamo parlato con Tiziana Ciavardini, su Radio Cusano Campus, ad Open Day. “Le cose stanno peggiorando, in alcune scuole a Theran è stato trovato del gas all’interno. Ho ricevuto poco fa un messaggio da un’amica che ha raccontato di essere stata intossicata. Le notizie che apprendiamo sono frammentarie: sappiamo che le ragazze portate in ospedale sono tante, sappiamo quali sono i sintomi, ma non si sa chi sia l’artefice, il colpevole. Il regime islamico sta cercando gli attentatori, coloro che stanno portando questi gas – ha detto Tiziana Ciavardini – la situazione è confusa: c’è chi dice di aver visto persone avvicinarsi in motocicletta e lanciare cose, altri dicono di aver visto all’interno della scuole bombole col gas. Gli avvelenamenti sono certi, è tutto molto strano. Dietro quello che sta accadendo c’è la volontà di voler chiudere le scuole, molti genitori non stanno mandando i figli a scuola. Gli avvelenamenti c’erano già stati, nelle mense, ma con l’inalazione assistiamo ad episodi di cui non si era mai sentito parlare prima. Si sta cercando di capire chi c’è dietro”.
Iran, bambine avvelenate: l’Occidente è complice
Iran, bambine avvelenate: cause e conseguenze. I contorni confusi sulla vicenda aumentano la curiosità sul tema. “C’è la complicità dell’occidente. Stiamo guardando, senza agire. E’ inutile parlare di sanzioni. Penso sarebbe logico un intervento all’interno del Paese con una comunità internazionale che vada a vedere ciò che sta accadendo nelle carceri iraniane. Ben vengano anche il discorso che si è tenuto nell’aula del Senato, poco fa ascoltavo la Latini che diceva che dobbiamo unirci contro il regime islamico – ha aggiunto l’antropologa Ciavardini – l’Iran più di una volta ha detto che essendo un Paese sovrano nessuno può criticare quello che sta succedendo. Questo la dice lunga sul tipo di regime che stiamo raccontando”.