Il presidente della Fiorentina, Rocco Commisso, prosegue la battaglia contro la Serie A. Durante un evento all’Auditorium Cto dell’ospedale di Careggi a Firenze, il patron americano ha rimarcato l’importanza del rispetto delle regole come dimostrato dal rifiuto di usufruire del decreto salva-calcio. I viola infatti, insieme alla Cremonese, sono gli unici club ad aver saldato i pagamenti irpef senza sfruttare il dilazionamento.
Commisso contro la Serie A. La situazione
L’attacco del Presidente della Fiorentina, Commisso, contro la Serie A è duro:“Ci sono i furbi in Italia ed alcune squadre son state aiutate ad andare avanti nonostante avessero infranto le regole. Se ci sono regole vanno rispettate. Vediamo che succederà ora, certamente non è una situazione buona per il calcio italiano. Si riflette anche sulla Nazionale Italiana tutto questo: chi si sarebbe aspettato di non qualificarci a due mondiali consecutivi? Ripeto, quando ci sono le regole ognuno di noi ha la responsabilità di rimanere dentro queste regole”.
I tifosi “pensavano che il ricco Rocco venisse qui e spendesse tantissimi soldi ma non è così perché pure volendo non si può fare. C’è di mezzo il fair play finanziario. Rocco non fa imbrogli e non vuole fare imbrogli come fanno altri. Non parlo solo di quello che succede in Italia, ma anche in Francia e Inghilterra ci sono situazioni simili se non peggiori. I soldi li ho fatti col sudore e l’intelligenza. Pure nei miei affari ci son state tante aziende fallite. Non è mai successo alla Mediacom e non succederà con la Fiorentina”.
Quarto anno alla guida della Fiorentina
“Ho fatto tre offerte in tre anni ai Della Valle, alla terza, quando le cose non andavano bene, hanno detto di sì. Nello spazio di poche settimane abbiamo fatto il deal. Mi ha aiutato la JP Morgan, una delle banche più importanti del mondo. Ho detto a tutti di chiamarmi Rocco. Il primo anno è stato difficile perché c’era una situazione non bella. Siamo arrivati decimi però. Nel secondo anno siamo andati peggio, ma al terzo siamo arrivati settimi. Al quarto non si sa come andrà, siamo dodicesimi ma per il secondo anno consecutivo siamo in semifinale di Coppa Italia e siamo ancora in corsa in Conference” prosegue Commisso.
Un investimento iniziale di circa 170 milioni di euro per l’acquisizione del club che è salito fino a 400 milioni fino ad inizio 2023. “I ricavi non sono incrementati, soprattutto col Covid. Abbiamo aiutato gli ospedali fiorentini in quel periodo. Io a Firenze non cammino con nessuna scorta anche se le critiche son molte. Sono una minoranza, quella che però fa più rumore. Io ho messo in vendita tre anni fa la Fiorentina, fino ad oggi nessun fiorentino è venuto da me per comprarla. Quindi rimango lo ‘stupido’ americano venuto qui a investire”.
Il sogno stadio
Lo stadio di proprietà un tema molto dibattuto in Italia in questi mesi. La Roma lo sogna da diversi anni, a Milano sono fitti i colloqui tra la conferma di San Siro e la volontà di un impianto proprio per Inter e Milan. “Negli anni del Covid non abbiamo avuto nessun ricavo dallo stadio. L’Italia non sta crescendo comunque come Inghilterra, Spagna e le altre coi ricavi, specialmente dalla televisione. Il problema qui in Italia, sperando che nessuno si offenda, è che ci son troppi monumenti. Tutti belli, ma vogliono fare anche dello stadio un monumento. L’ho già detto prima, certe cose vanno rifatte”.
Il riferimento è alla volontà di modernizzare l’Artemio Franchi anziché crearne uno totalmente nuovo: “Non mi hanno lasciato fare lo stadio qui. Peccato, perché se avessi cominciato quando volevo, ad oggi sarebbe quasi finito. Lo stadio negli altri paesi si vive sette giorni alla settimana, non come qui. Adesso ci vuole tempo: il Comune sta facendo lo stadio ma ci vorranno altri tre-quattro forse cinque anni. Questo significa che saranno passati dieci anni da quando sono venuto qui”.
Non avere uno stadio a propria disposizione significa anche avere ricavi inferiori rispetto alle competitor europee: “Questo non vuol dire che non cerchiamo ricavi anche attraverso le coppe europee ed i trofei, è qualcosa di importantissimo per noi. Io voglio alzare i ricavi. Se tu vai ad una partita allo Yankee stadium con una famiglia di quattro persone il costo complessivo sarà di circa mille dollari. Da noi, dalle curve prendiamo 250mila euro all’anno per venti partite. Capite la differenza tra noi e gli altri sport. L’altro giorno il Milan ha ricavato 9 milioni di euro da una partita di Champions, noi ricaviamo circa 8-9 milioni all’anno dalla vendita dei biglietti. Come possiamo competere così?”.
Ultimato il nuovo training center
“Ora stiamo facendo grandi investimenti col Viola Park, che sarà inaugurato nei prossimi mesi, non so quando ancora, ma sarà sempre a disposizione della città. La Fiorentina non ha mai avuto una struttura di proprietà e questa struttura lo sarà. Sarà il centro sportivo più bello d’Italia e tutti, giornalisti e tifosi, rimarranno a bocca aperta”.