Ci hanno pensato per qualche ora, ma la decisione alla fine è arrivata: ”Continuiamo la lotta, venerdì assisteremo alla riunione convocata dal Ministero dalla ciminiera”. I lavoratori che stanno occupando una ciminiera della Portovesme Srl dal 28 febbraio oggi hanno ricevuto un contatto dal ministero delle Imprese e del Made in Italy che ha fissato loro un incontro con un sottosegretario del ministro Urso, ma non scenderanno. E, con un comunicato hanno reso noto che seguiranno l’incontro in video chiama dalla ciminiera. “Dopo una lunga e approfondita valutazione – hanno fatto sapere i lavoratori che stanno protestando per proteggere il posto di lavoro loro e di altre 1200 persone – della situazione di crisi, dopo aver sentito le Segreterie di Categoria e la Rsu di fabbrica, visti gli innumerevoli incontri registrati negli ultimi 15 mesi che non hanno portato a nessun risultato tangibile, abbiamo deciso di continuare la lotta ed assistere alla riunione di venerdì convocata dal Ministero dall’interno della ciminiera. Ci riserveremo di fare nuove valutazioni a seguito dell’esito della riunione stessa . LA LOTTA PER L’ENERGIA E PER IL LAVORO CONTINUA
I lavoratori”.

Portovesme Srl ultime notizie, prima notte nella torre a 100 metri e contatto con il ministero imprese

Portovesme Srl ultime notizie. E’ passata la prima notte e sta per finire il secondo giorno di presidio per quattro lavoratori della Portovesme S.r.l., che stanno occupando la torre più alta dello stabilimento, a 100 metri di altezza, da ieri 28 febbraio, per difendere il loro posto di lavoro e quello di altre centinaia di dipendenti della società, costretta a mettere più della metà di loro in cassa integrazione. I quattro colleghi e compagni di queta protesta, sono saliti ieri fin lassù, per ottenere attenzione da parte delle istituzioni, perché il caro energia sta condannando la loro azienda, che da oggi ha chiuso tra il 70 e l’80 percento della produttività mettendo tutti – circa 1200 lavoratori – in cassa integrazione. Perché i costi sono troppo elevati, per una società che basa praticamente tutta la sua attività sull’utilizzo dell’energia elettrica. E non conta se a 100 metri da terra fa freddo, soprattutto di notte, o che per questi giorni dovranno mangiare solo cibo in scatola, perché c’è il lavoro da salvare e le centinaia di famiglie che dipendono proprio da quel lavoro e da quegli stipendi. E per ora questo conta solo questo

Portovesme Srl ultime notizie, appuntamento per venerdì con il sottosegretario del ministro Urso

Un piccolo passo è stato fatto a quanto pare, almeno un contatto c’è stato. Un appuntamento con il sottosegretario del Ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. Abbiamo ricevuto una convocazione in video conferenza – racconta uno dei quattro lavoratori che da ieri occupano la torre più alta dello stabilimento per portare avanti la protesta – ci hanno detto che probabilmente il ministro Alfonso Urso non ci sarà, ma un sottosegretario, vedremo”. Per ora l’intenzione dei dipendenti dello stabilimento è di rimanere sulla torre, ancora a tempo indeterminato. “Non abbiamo ancora preso una decisione – continua il lavoratore – vedremo con il passare delle ore, magari nei prossimi giorni prenderemo una decisione“. I dubbi dipendono dal fatto che i lavoratori si rendono conto che l’appuntamento è arrivato immediatamente dopo la tempesta mediatica che si è scatenata grazie al loro gesto. Era quello che volevano, ma a questo punto non vorrebbero che la chiamata da parte del Ministero fosse anche quella, una cosa dimostrativa. “Si, siamo un po’ titubanti, diciamo che questa cosa ci fa piacere ma stiamo anche sull’attenti. Non vorremmo che ci venisse detto: ok allora prendiamo in considerazione la vostra situazione e poi non venga fatto nulla nell’immediato. Insomma che questa sia una chiamata fatta soprattutto per farci sgomberare e poi si vedrà”. Il rischio c’è perché, come ha raccontato uno dei lavoratori che sta occupando la torre, il governo non poteva rimanere in silenzio dopo tutto il bailamme che si è scatenato ieri, nel giorno in cui i lavoratori hanno cominciato a presidiare la torre. Per fare un piccolo riassunto, ieri quattro dipendenti della Portovesme Srl sono saliti e hanno occupato la torre più alta dello stabilimento metallurgico per cercare di fermare la cassa integrazione. Per difendere il proprio posto di lavoro perché, a causa del caro energia, la società ha dovuto fare dei tagli, importanti, arrivando a chiudere tra il 70 e l’80 percento della produzione e quindi tagliando posti di lavoro (e per ora i dipendenti coinvolti, da oggi, sono in cassa integrazione). Da qui l’appoggio al gesto compiuto dai, quattro dipendenti dell’azienda, da parte dei sindacati, delle associazioni dei lavoratori compreso il presidio stabilito proprio sotto la torre, delle imprese. Nessuna intenzione di scendere, si diceva, almeno per ora. “Non vogliamo scendere ora, ma non sappiamo fino a quando rimarremo, non sappiamo se la video conferenza fissata per venerdì la faremo da qui o no. Sono tante ore ancora”. E come sono le condizioni nel posto che stanno occupando? “Beh, fa freddo – risponde uno degli occupanti – ma ci siamo organizzate con coperte e tende. Il cibo? Quando siamo saliti sapevamo che saremmo rimasti diversi giorni, quindi ci siamo portati cibo non deteriorabile, scatolette, crackers invece del pane che si sarebbe già seccato. Insomma per ora siamo organizzati e potremmo resistere ancora diversi giorni”. Questo è un messaggio soprattutto per le istituzioni, perché come già detto, la convocazione per venerdì non sia solo uno specchietto per le allodole. Ma non scendete perché avete paura che possano annullare o rimandare la riunione nel caso lo faceste? “Mi auguro di no. Spero che non stiano bluffando così spudoratamente. Comunque per ora noi da qui non ci muoviamo”. E in serata hanno reso noto che hanno intenzione di seguire la riunione indetta dal Ministero proprio dalla ciminiera, in video chiamata. “La lotta per l’energia e per il lavoro continua”, hanno specificato i lavoratori.