Arretrati Assegno unico 2023. Stanno per arrivare i conguagli sugli importi degli Assegni unici già erogati dall’Inps. Le operazioni riguarderanno diverse categorie di beneficiari, dai percettori del Reddito di cittadinanza alle famiglie monogenitoriali.
Arretrati Assegno unico 2023, conguagli
Innanzitutto ci sono le novità introdotte con la Legge di Bilancio 2023, con cui si è deciso di portare da 100 a 150 l’aumento forfettario degli assegni per i nuclei famigliari con almeno quattro figli. La maggiorazione non è però scattata dallo scorso gennaio ma è partita dal mese di febbraio: gli accrediti sono in corso proprio in questi giorni. Questo significa che il forfettario di gennaio dovrebbe arrivare insieme al prossimo assegno, quello di marzo.
Chi sono i beneficiari degli arretrati sull’assegno unico?
Come spiega la circolare INPS numero 23 del 2022, alcune famiglie hanno presentato l’ISEE successivamente alla domanda per l’assegno unico.
Le situazioni che possono verificarsi, quindi, sono due:
- se l’ISEE è stato presentato entro il 30 giugno 2022, viene riconosciuta una rivalutazione a partire dal 1° marzo;
- se l’ISEE è stato presentato dopo il 30 giugno 2023, la rivalutazione si applica solo a partire dalla mensilità di luglio.
Un’altra situazione riguarda i titolari del reddito di cittadinanza che hanno dovuto compilare il modello RdC/Com/AU, arrivato solamente da giugno 2022.
Rivalutazione
C’è poi il più ampio discorso sulla rivalutazione degli assegni per adeguarli all’inflazione. Anche in questo caso Inps ha fatto partire gli assegni con i valori aggiornati da febbraio. Ancora una volta, quindi, la cifra rivalutata di gennaio verrà accreditata da marzo, come sottolinea Il Sole 24 Ore.
Il quotidiano economico rivela inoltre che il tasso di rivalutazione è stato fissato all’8,1% e che non coinvolgerà soltanto l’importo dell’assegno in sé (portando ad esempio il minimo di 50 euro a 54,10 euro), ma anche le soglie Isee sulla base delle quali vengono erogate cifre diverse.
Se oggi la soglia per ottenere l’importo massimo è di 15mila euro, per effetto della rivalutazione all’8,1% salirà quindi a 16.215 euro, scrive Il Sole. Cambia per effetto della rivalutazione anche l’importo delle maggiorazioni già previste dalla normativa, come ad esempio quelle per figli disabili e per figli successivi al secondo.
Tuttavia gli occhi non sono solo sugli aumenti. C’è anche il rischio che l’Inps, dopo aver fatto le dovute valutazioni, effettui una trattenuta delle somme pagate in più oppure che chieda indietro i soldi versati nel corso dei mesi. Per esempio in caso di Isee difforme. Ecco cosa dice l’Inps nella circolare: «La domanda di assegno unico e universale è istruita e liquidata sulla base dell’ISEE, ancorché recante omissioni/difformità. Entro la fine dell’anno, l’utente avvisato della difformità/omissioni è tenuto a regolarizzarla e qualora ciò non dovesse avvenire, si procederà al recupero dell’importo eccedente il minimo che sarebbe spettato in assenza di ISEE.
Date pagamenti
- Entro il 14 marzo 2023 sono in arrivo gli arretrati dell’assegno unico relativi al mese di febbraio.
- Dal 14 al 31 marzo 2023, invece, sono previsti i pagamenti dell’assegno unico relativi al mese corrente: invitiamo le famiglie a verificare la data esatta di accredito direttamente sul proprio fascicolo previdenziale.
- I titolari del reddito di cittadinanza riceveranno l’integrazione assegno unico a partire dal 28 marzo 2023.