La Juventus vince il derby con il Torino in campionato ma i suoi tifosi non riescono a godersi i buoni risultati sportivi che sta ottenendo in campo sia in Italia che in Europa per via dell’inchiesta prisma legata alle plusvalenze effettuate dalla società bianconera negli scorsi anni. Dopo i 15 punti di penalizzazione avuti dall’inchiesta plusvalenze, deve adesso fare i conti con l’inchiesta Prisma. La procura di Torino ha infatti trasmesso una serie di carte dell’inchiesta Prisma sui conti della Juventus alle procure di altre sei città italiane. L’iniziativa è stata presa per ragioni di competenza territoriale e, secondo quanto riportato dall’agenzia Ansa, è legata ai rapporti fra la società bianconera e altre squadre di calcio.

Juventus, inchiesta prima: il pensiero del Codacons

L’indagine sui conti coinvolgerà dunque altre città, un momento atteso fin dalle prime battute dell’inchiesta. Le città in questione – secondo Tuttosport – dovrebbero essere: Bologna, Udine, Genova, Modena, Cagliari e Bergamo. Genoa, Sampdoria, Atalanta e Sassuolo sono squadre che più volte sono presenti nelle intercettazioni agli atti della procura di Torino, dove il 27 marzo è prevista l’udienza preliminare. La Procura del capoluogo piemontese, infatti, non può occuparsi direttamente delle altre squadre coinvolte nei rapporti da chiarire con la società bianconera e ha dunque deciso di chiamare in causa le procure competenti in altre città d’Italia per approfondire la questione. Durante la trasmissione “Pomeriggio Con Noi” in onda ogni giorno su Cusano Italia Tv, condotta da Francesca Romana Macrì e Francesco Acchiardi sono intervenuti l’avvocato Bruno Barbieri e Raffaele Ciccarelli. Il vice presidente nazionale del Codancons Bruno Barbieri ha spiegato: “Noi ci occupiamo di quelli che sono stati gli effetti indiretti sul valore della società quotata in borsa e da questo punto di vista vedremo quali saranno le decisioni della giustizia sportiva che potranno avere ripercussioni su un ulteriore procedimento risarcitorio e questo riguarderà gli sportivi ma la giustizia ordinaria prevede la possibilità di ottenere un risarcimento danni in seguito alle perdite finanziarie.”

L’iniziativa del Codacons

Come si legge sul sito del Codacons nella sezione dedicata alle azioni collettive, il Codacons spiega la sua iniziativa: “Se le accuse fossero confermate, è chiaro che ne deriverebbe un danno ai tifosi (abbonamento allo stadio, canone pay tv) e agli azionisti: una perdita secca in termini di soldi e tempo investito, per una squadra e una società che avrebbe posto in essere manovre truffaldine ai danni dei soci e dei terzi.
Per questo l’Associazione ha deciso di mettere a disposizione degli interessati una nomina di persona offesa: in questo modo sarà possibile “dichiararsi parte lesa e parte offesa nel procedimento penale scaturito a seguito delle indagini compiute dalla intestata Procura” e legittimarsi “a richiedere il risarcimento del danno subito nella misura che sarà liquidata in via equitativa”.